Prendere decisioni importanti a volte è davvero difficile e richiede uno sforzo mentale non indifferente, anche da un punto di vista biologico. Per questo solitamente attribuiamo queste capacità "superiori" solamente a un ristretto gruppo di esseri viventi, perlopiù gli animali di cui cui facciamo orgogliosamente parte anche noi "sapienti" per autodefinizione. Eppure c'è chi è in grado di "pensare" e decidere deliberatamente pur essendo totalmente sprovvisto di cervello o sistema nervoso: è la misteriosa creatura comunemente nota come blob, il protista unicellulare che sta lasciando di stucco gli scienziati che lo studiano, chiamato così in onore del film cult del 1958, The Blob.
Che cos'è il blob?
Il vero nome del misterioso blob è in realtà Physarum polycephalum e non appartiene a nessuno dei regni viventi con cui siamo abituati ad avere a che fare tutti i giorni. Non è un animale né una pianta e neppure un fungo, con cui però condivide diverse caratteristiche. Il blob appartiene al variegato gruppo dei protisti, un grande calderone in cui vengono inseriti tutti gli organismi unicellulari eucarioti, cioè dotati di un nucleo cellulare racchiuso in una membrana, come noi animali, le piante e i funghi che però sono tutti pluricellulari.
Nell'aspetto il blob ricorda un po' una muffa melmosa giallastra e vive in ambienti perlopiù umidi e bui, proprio come fanno molti funghi. Si nutre di materia organica di vario tipo e possiede un ciclo vitale incredibilmente complesso in cui si alternano forme flagellate e singole cellule che possono poi fondersi a formare un unico ammasso cellulare composto da tantissimi nuclei. Ancor più strana e la determinazione del sesso in questo organismo che è regolata da ben tre geni diversi che possono avere molteplici varianti, addirittura fino a 16. Questo significa che mettendo insieme tutte le combinazioni possibili si può arrivare a ottenere e fino a 720 sessi differenti.
Physarum polycephalum coltivato nei laboratori dello zoo di Parigi
Ma la cosa che senza dubbio stupisce più di tutte sono le sue incredibili "capacità cognitive" che nessuno si aspetterebbe mai da una forma di vita che non ha nemmeno una testa o una simmetria definita. Da un po' di anni infatti Physarum polycephalum è usato come organismo modello per diversi studi in laboratorio e alcuni di questi stanno lasciando a bocca aperta i ricercatori di tutto il mondo.
Le incredibili capacità di "pensiero" e apprendimento del blob
Diverse ricerche sul blob hanno dimostrato che questo sorprendente ammasso melmoso è in grado di reagire a diversi tipi di stimoli ambientali, nonostante sia completamente privo di sistema nervoso. Pur non avendo occhi percepisce la luce e fugge per evitarla, è attratto dalle risorse di cibo di cui ricorda l'esatta posizione e riesce persino a calcolare il percorso più breve in un labirinto per raggiungere l'agognato premio alimentare, senza mai ripercorrere due volte la stessa strada.
Di recente gli scienziati del Wyss Institute della Harvard University e della Tuft University, nel Massachusetts, hanno inoltre scoperto che Physarum polycephalum può utilizzare la meccanopercezione per distinguere oggetti distanti nell'ambiente, scegliendo così in che direzione crescere in base alle preferenze.
I ricercatori hanno posizionato il blob al centro di una piastra petri con substrato di agar, un gel naturale che si ricava dalle alghe rosse. Poi hanno piazzato da un lato un dischetto di vetro singolo e dall'altro tre dischetti uno dietro l'altro. Per le prime 12 ore il blob cresce in maniera indefinita, ramificandosi in tutte le direzioni, ma poi, improvvisamente "decide" di espandersi per il 70% delle volte verso i tre dischetti, mostrando così di poter scegliere deliberatamente dove svilupparsi.
Sfruttando il suo corpo dalla morfologia unica riesce ad effettuare una ricognizione a distanza grazie a un meccanismo di percezione della deformazione del substrato. Questo organismo aneurale è in grado quindi di prendere decisioni basate sulla percezione meccanica utilizzando delle proteine (chiamate TRP) che sono presenti anche sulle membrane cellulari di alcuni mammiferi. Se non è proto-intelligenza questa cosa lo è? Queste sorprendenti e inattese capacità cognitive dimostrano quindi che molto probabilmente le capacità di calcolo e i comportamenti complessi che attribuiamo agli animali hanno in realtà un'origine evolutiva molto più antica e profonda di quanto ritenuto finora.
Il blob ha dimostrato che non serve avere necessariamente un cervello sofisticato (o anche solo rudimentale) per poter "pensare", decidere e apprendere. Capire affondo questo tipo di proto-intelligenza e i meccanismi che la regolano aiuterà senza dubbio a comprendere meglio anche il comportamento e le capacità cognitive di molti altri organismi ritenuti "superiori" ma che vengono trascurati dagli studi sull'intelligenza, come gli insetti e gli altri invertebrati.