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2 Settembre 2024
21:40

Pastori vengono ripresi mentre lanciano pecore e agnelli ma la Procura archivia il caso

Alcuni pastori sono stati ripresi mentre lanciavano pecore e agnelli durante uno spostamento del gregge in trentino. La Lav ha denunciato immediatamente il maltrattamento ma il pm ha chiesto di archiviare il caso. Gli attivi.

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Lanciavano pecore e agnelli del loro stesso gregge: è questa la scena ripresa dagli attivisti della Lav di Trento che ha fatto scattare la denuncia per maltrattamento di animali nei confronti di alcuni pastori. A un anno di distanza però è stata richiesta l’archiviazione del procedimento.

«Siamo indignati: è stata richiesta l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di chi ha preso a calci e ha lanciato pecore e agnelli a cui invece avrebbe dovuto badare – ha dichiarato Simone Stefani, responsabile della sede Lav di Trento – In Trentino abbiamo filmato scene inaccettabili e le abbiamo consegnate alle autorità: come hanno potuto ignorarle?».

A seguito di diverse segnalazioni, Lav ha denunciato le violenze che i pastori di pecore di un determinato gregge avrebbero agito ai danni di agnelli e pecore, presentando numerosi filmati: «Non esiste alcuna motivazione per cui un pastore possa prendere a calci un animale e poi scaraventarlo per aria – ha sottolineato Stefani – non abbiamo registrato un solo episodio, ma numerosi atti violenti riconducibili a più pastori. Questo evidenzia un atteggiamento sistemico ai danni di questi animali. Ancora una volta il settore dell'allevamento non rispetta e non tutela né i pochi diritti che gli animali hanno, né tanto meno quelli dei lavoratori. Questo non può essere giustificato in alcun modo e ci aspettiamo che venga punito sia chi ha commesso queste evidenti ed inaccettabili violenze, sia chi aveva responsabilità e obbligo di controllare il gregge, ossia il proprietario».

A quasi un anno dalla denuncia, il pm però ha dichiarato la volontà di procedere con la richiesta di archiviazione al Giudice per maltrattamento, perché a suo giudizio gli atti erano dovuti al «movimento del gregge, con oltre 700 ovini, e all’accidentale calpestamento degli animali».

Una giustificazione che agli attivisti fa ancora più male: «Quanto abbiamo mostrato non evidenzia alcun “evento accidentale” ma una volontà precisa e ripetuta di maltrattare gli animali».

«Il lavoro di indagine e di denuncia, svolto dallo Sportello contro i maltrattamenti sugli animali di LAV a Trento, ha mostrato che le violenze contro le pecore e gli agnelli erano una prassi per tutti i pastori; infatti, quelli che si sono susseguiti in questi mesi non hanno mai cambiato modus operandi. Presenteremo opposizione all’archiviazione: le vite di quegli agnelli hanno valore!», ha aggiunto Stefani.

La discussione sulla legge per inasprire le pene relative ai maltrattamenti contro gli animali è ormai finita nel dimenticatoio del Parlamento, nonostante la proposta fosse trasversale alla maggior parte delle forze politiche. Secondo gli attivisti è una necessitò, anche alla luce delle tantissime segnalazioni di maltrattamento raccolte proprio attraverso gli sportelli locali. Solo quello di Trento, in due anni di attività ne ha raccolte 244 ed effettuato 238 sopralluoghi al fine di verificarne la fondatezza, sporto 31 denunce e contribuito a salvare 70 animali, oltre ad aver contribuito a far sequestrare e, quindi a sottrarre a ripetute violenze, il gregge di pecore in questione, composto da oltre 400 animali, le cui sorti sono ora in serio pericolo se il procedimento penale dovesse essere archiviato.

«I diritti di serie A e di serie B non sono accettabili in un Paese che ha inserito nell’articolo 9 della Costituzione la tutela degli animali», ha concluso Stefani.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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