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scheda razza
1 Aprile 2023
12:00

Pastore della Lessinia e del Lagorai, il coraggioso conduttore delle greggi alpine

  • Origine: Italia
  • Standard: gruppo 1 - Cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri). sezione 1a - Cani da pastore
  • Taglia: media
  • Altezza: 54 cm. per le femmine, 58 cm. per i maschi
  • Peso: 20-22 Kg
  • Pelo: denso e resistente alle intemperie, nei colori nero focato, grigio lupo e marrone focato
  • Vita media: 12-14 anni
3.239 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine
Fonte: Wikimedia Commons

Il Pastore della Lessinia e del Lagorai, anche detto Pastore del Lagorai, è un cane da pastore specializzato nella conduzione delle greggi nella zona orientale delle Alpi, diffuso soprattutto tra Veneto e Trentino – Alto Adige, ma anche in Lombardia orientale e Friuli Venezia Giulia.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani0
  • Rapporto con altri cani1
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca0
  • Riporto0
  • Guardia2

adattabilità

  • Vita in città0
  • Adatto come primo cane0
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie0
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica2
  • Somestesica1
  • Sociale1
  • Protettiva2
  • Territoriale2
  • Possessiva3
  • Competitiva2
  • Perlustrativa2
  • Predatoria3
  • Sillegica3
  • Esplorativa2
  • Di ricerca2
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

È un cane di taglia media, con un folto e caldo mantello adatto per i territori, spesso innevati, da cui prende il nome. Il suo aspetto è quello di un lupoide e mesomorfo, il cui corpo, di solito, è più lungo che alto. Le orecchie, di forma triangolare, possono essere portate erette, semierette o anche cadenti, ma sempre leggermente aperte.

Le origini del Pastore del Lagorai sono antichissime e, infatti, le prime prove dell'esistenza di cani che accompagnavano gli allevatori nelle transumanze dalle Alpi verso valle, risalgono all'epoca neolitica.

Per comprendere la sua personalità sempre pronta all’intervento, vivace e collaborativa, basta immaginare di accompagnarlo in questi lunghi viaggi, su sentieri sconnessi, intento ad occuparsi di pecore e capre, mentre intorno a lui soffia un vento freddo, piove e dal bosco arriva la traccia olfattiva dei lupi che potrebbero minacciare i suoi animali.

A lungo è stato selezionato dagli stessi pastori sulla base delle sue capacità, senza badare troppo all’aspetto estetico, ma molto di più alle abilità nel cooperare con l’uomo.

Da qualche anno, però, ha avuto inizio l’iter di riconoscimento della razza che, ad oggi, è ancora registrata temporaneamente all’RSA (Registro Supplementare Aperto). Enci ne ha scritto uno standard ma, tra le cime a Nord di Verona e intorno alla città di Trento è piuttosto comune incontrare Lagorai che vigilano sulle greggi dei pastori che, ancora oggi, si affidano ai propri cani senza chiedersi se rispecchiano o meno le indicazioni ufficiali.

Origine

Italia

Standard

numero 907 provvisorio iscritto all’RSA (Registro Supplementare Aperto), dedicato alla registrazione di soggetti a popolazioni italiane in fase di recupero come razze.

Gruppo 1 Cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri)

sezione 1a Cani da pastore

Aspetto 

Il Cane da Pastore della Lessinia e del Lagorai è un cane di taglia media, dall’aspetto proporzionato e armonioso. Ha una muscolatura forte e una corporatura rustica che gli permette di lavorare negli ambienti più inospitali dell’arco Alpino. Il pelo, infatti, è mediamente lungo e ha un folto sottopelo.

Lo sguardo è vigile, sempre pronto all’attività.

I maschi raggiungono i 58 centimetri di altezza, contro i 54 delle femmine. Il peso si aggira intorno ai 20/22 chilogrammi, ma essendo una razza in fase di riconoscimento, è un parametro ancora piuttosto variabile.

Motivazioni

Collaborativa, affiliativa, epimeletica, comunicativa, predatoria, cinestesica, possessiva, sillegica.

Amante di 

Mantenersi attivo, imparare compiti da svolgere insieme al proprio umano, cercare, scovare, riportare, correre, ma anche fare il suo lavoro con le greggi o con le mandrie di vacche.

Alimentazione, cura e mantenimento

Il Pastore del Lagorai è un cane dalla salute solida e dalla corporatura resistente. Grazie al fatto che la selezione è stata portata avanti per secoli dagli stessi allevatori e pastori, non è soggetto a molte patologie genetiche. Chi lavora con la razza, infatti,  preferisce favorire la solidità e la salute, piuttosto che l’aspetto estetico.

Origine e storia

Cani molto simili ai Pastori del Lagorai accompagnano le popolazioni del Veneto e del Trentino fin dall’antichità. I progenitori della razza vengono comunemente chiamati Cani da Pastore delle Alpi e sono considerati molto simili ai cani che hanno dato il via allo sviluppo di altre razze alpine come i Pastori Bergamaschi (in Lombardia) e i Pastori d’Oropa (in Piemonte).

Il lavoro svolto dai pastori nei secoli ha fatto in modo che questa razza si sviluppasse in maniera estremamente solida e sana. Per questo motivo, chiunque voglia adottare un Cane da Pastore del Lagorai è bene che si affidi a figure professionali, evitando di favorire l’impoverimento genetico e le conseguenti patologie.

Non è certamente il caso di scegliere questi pastori per vivere nei centri urbani, ma se si è certi di condurre una vita adeguata alla loro enorme energia, si può scegliere di contattare una delle numerose rescue che si occupano di trovare nuove famiglie per i cani da pastore vittime di maltrattamento o abbandono.

Come spesso accade ai cani destinati ai mestieri più duri, infatti, a fronte di molte esperienze di convivenza rispettosa con gli umani, vi sono anche situazioni in cui i Pastori del Lagorai vengono destinati a esistenze ben lontane dal concetto di benessere.

Localmente questo cane è anche noto semplicemente come Lagorai, pastore Mòcheno o pastore Bajo e, in alcune situazioni viene utilizzato anche per la guida di mandrie di vacche, mestiere per cui, oltre all’energia, serve anche un notevole coraggio.

Il riconoscimento ufficiale è avvenuto nel giugno del 2020, quando Enci ha accettato lo standard della Società Italiana Pastore della Lessinia e del Lagorai, scritto sulla base dei cani presenti al primo raduno della razza, tenutosi il 27 maggio 2018 a Treviglio (Bergamo).

Questo iter viene considerato sia da Enci che dalla stessa associazione come un progetto di recupero, valorizzazione e salvaguardia del Lagorai ed effettivamente, negli anni immediatamente successivi al riconoscimento è aumentato il numero di soggetti adottati anche nell’ambiente familiare.

Questo fenomeno impedirà certamente l’estinzione della razza, ma è bene che gli adottanti, prima di prendere la decisione di accogliere un Lagorai, siano consapevoli delle loro necessità e dell’importante periodo storico in cui si trova la razza: scegliendo soggetti sani e privi di caratteri genetici che potrebbero portare allo sviluppo di patologie oggi ancora assenti, stiamo facendo la nostra parte per evitare che anche i Lagorai diventino vittime di un approccio unicamente estetico, come accaduto in passato ad altri cani.

Motivazioni (desideri e bisogni)

Il Pastore del Lagorai, come molti cani da conduzione delle greggi e delle mandrie ha una personalità estremamente vivace, una motivazione cinestesica abbinata a un enorme desiderio di collaborare con i propri umani nello svolgimento di compiti di tutti i tipi.

Per poter accompagnare le altre specie lungo i percorsi delle transumanze (desmontegada, in dialetto), serve anche una forte motivazione affiliativa, molta ostinazione, territorialità, possessività e una motivazione predatoria piuttosto spiccata, che si riflette nell’intenzione di fermare anche con la bocca, magari pinzettando i garretti  (ops, caviglie) chi si muove in maniera diversa da quella che lui accetta.

Per questo motivo è un cane estremamente attento alle traiettorie seguite dal suo gruppo e dagli sconosciuti che lo circondano. Nella sua mente esiste un dentro e un fuori dai confini. Sempre e ovunque.

In assenza di una guida coerente e solida (ma anche dolce e affidabile) si convince di essere lui stesso a determinare chi deve stare dentro e chi fuori dai suoi recinti reali o immaginari.

Nei secoli ha sviluppato una motivazione comunicativa piuttosto spiccata che potrebbe portarlo a scegliere l’abbaio per farvi capire la sua opinione. Per evitare che ciò accada, insegnategli a comunicare con voi anche in modo diverso: lo sguardo, le posture o il contatto sono solo alcuni esempi.

Rispetto al Border Collie, il più famoso conduttore del mondo, il Lagorai è un cane che tende meno alle ossessioni e alle fissazioni cognitive, ma perché anche in futuro si eviti questo rischio, è bene che si continui a svolgere un’attenta attività di selezione che non sia basata solo sugli aspetti estetici. Sia la personalità solida ed equilibrata che la sua salute fisica sono determinati anche dal fatto che il Lagorai non è ancora molto diffuso e il riconoscimento della razza è molto recente.

Aspetto fisico

Il Pastore del Lagorai è un cane di taglia media, con dimensioni ben proporzionate e corporatura robusta. Gli adulti raggiungono i 58 cm (54 per le femmine). Il peso si aggira intorno ai 20/22 chilogrammi, ma a dispetto dello standard sono piuttosto diffusi anche Lagorai leggermente più grandi.

La testa non è tozza o troppo allungata e ha una linea equilibrata. Il tartufo è grande, di forma arrotondata, con narici ampie e voluminose, completamente nero o marrone-fegato nei soggetti dal mantello marrone. Gli occhi sono leggermente ovali, di media grandezza e di colore scuro, nocciola o ambra. Le orecchie sono triangolari, alte e proporzionate alla dimensione della testa, generalmente erette o semi-erette. Secondo lo standard ufficiale la coda è di media lunghezza, forte e solida, portata orizzontale o arcuata durante l'azione, ma alcuni soggetti nascono con la coda molto corta o quasi assente.

Gli arti anteriori del Pastore del Lagorai sono solidi e paralleli, con la spalla obliqua, il braccio asciutto e un avambraccio perpendicolare al terreno. La corporatura del Pastore del Lagorai è muscolosa e solida, ma non pesante, in modo da permettere agilità e velocità anche in condizioni estreme e in terreni impervi. Il torace è ampio ma proporzionato al tronco. Il collo è di media lunghezza, robusto e muscoloso, senza giogaia e poco arcuato, con un accenno di criniera che non deve essere troppo evidente, specie nei maschi. In generale, il Pastore del Lagorai presenta un aspetto lupoide, con un mantello denso e resistente alle intemperie, nei colori nero focato, grigio lupo e marrone focato. Può essere macchiato su un colore di base grigio porcellana, bluastro o cannella. Nello standard viene definito anche il mantello color sabbia merle, uniforme o con maschera più scura.

Può essere pluricolore a chiazze irregolari di differenti dimensioni sia grigie che nere e/o marroni, ma anche fegato o color camoscio.

Il colore bianco, se contiguo, non deve eccedere il 20% della superficie del mantello.

Cura e salute

Il Lagorai è un cane piuttosto solido e longevo, ciò nonostante è importante prestare particolare attenzione ad alcuni dettagli. In particolare i soggetti provenienti da un passato in cui hanno lavorato come pastori, potrebbero aver subito lesioni muscolari o articolari. Per questo motivo è importante svolgere una visita accurata dal veterinario di fiducia.

In fase di adozione accertatevi di scegliere individui privi di patologie genetiche.

Il suo mantello è rustico e pensato per non necessitare di troppe cure, quindi non preoccupatevi delle toelettature. Vi immaginate un allevatore che, durante la transumanza, si ferma per tagliare il pelo del cane?

Munitevi però di un ottimo antiparassitario e fate in modo che, in caso di necessità, il vostro cane viva con piacere le spazzolate, perché potrebbe esserci bisogno, di tanto in tanto, di sfoltire il pelo morto.

Nella scelta del Pastore del Lagorai è bene prestare attenzione anche a un ulteriore dettaglio, ovvero quello del colore del mantello. Una delle varianti è quella merle, ma nella selezione dei caratteri che favoriscono il pelo di queste tonalità potrebbe manifestarsi, nel tempo, un aumento dell’incidenza di problematiche quali la sordità o la cecità.

Cosa fare con un Pastore della Lessinia e del Lagorai

Con il Pastore del Lagorai si può (quasi si deve) fare di tutto. Uscite, correte (se sta bene fisicamente) saltate, cercate, fate ricerche olfattive anche complesse e mettetevi in gioco senza sosta.

Siate allegri, scherzosi, ma anche coerenti e affidabili. Non prendete la vita troppo seriamente, altrimenti potrebbe farsi contagiare dalle vostre emozioni e, nel tempo, la competitività potrebbe prendere il sopravvento.

Dedicatevi anche alle coccole e assicurategli anche momenti di calma e tranquillità perché la pace dovrete trasmetterla voi a lui e non viceversa. Fosse per il Lagorai, il mondo sarebbe un caleidoscopio in continuo movimento. La famiglia ideale è fatta di alleati vivaci quanto lui e non di rivali con cui entrare in competizione.

Vivere con un gatto potrebbe essere complicato per via della sua motivazione predatoria che, sebbene non sia come quella dei cani da caccia, potrebbe portare il cane a inseguirlo senza sosta.

La vita insieme ai bambini va regolata in maniera consapevole e presente. Deve essere chiaro da subito che fanno parte del gruppo e non bisogna trattarli come pecore. Affinché sia così, si può pensare di dare anche ai più piccoli un ruolo attivo nella vita del cane. Abituatelo a riconoscere le regole da seguire per interagire con i bambini e, soprattutto, sorvegliate sempre i momenti in cui cani e bimbi si interfacciano tra loro.

Negli ultimi anni si stanno diffondendo molte attività cinotecniche come il mantrailing, il canicross o lo sheepdog. Potete provare a divertirvi anche così, ma ricordate che si tratta di attività sportive che devono rappresentare solo una parte della relazione che vi unisce e vanno svolte solo se vi divertite entrambi, altrimenti rischiano di essere controproducenti.

Insieme a lui potete divertirvi con problem solving di tutti i tipi e favorirete la sua riflessività e l’autocontrollo. Due talenti che vi torneranno utili soprattutto se la vostra famiglia è numerosa.

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© Fattoria Mario e Alberto Venturi

Relazione e contesto ideale

Il Pastore della Lessinia e del Lagorai è un cane dal temperamento particolarmente ostinato e autonomo che, in assenza di una guida di riferimento, potrebbe decidere da sé che ruolo assumere all’interno del gruppo familiare e, molto probabilmente, gradirà assumere il controllo dei movimenti altrui. Un comportamento tutt’altro che favorevole all’accoglienza degli ospiti, ma anche alle corse imprevedibili e improvvise dei bambini, che forse prenderanno la forma (nella sua testa) di piccole pecore bipedi e indisciplinate da raccogliere, magari anche puntando alle loro caviglie.

Per questo motivo è importante fare in modo che viva una routine attiva, appagante e felice, in modo che non senta la necessità di mostrare in maniera inadeguata i suoi talenti nella conduzione, ma possa farlo in maniera equilibrata e in vostra presenza.

Non è certamente un cane adatto alle metropoli e, soprattutto alla vita in appartamento senza l’opportunità di muoversi regolarmente nella natura insieme ai suoi umani e agli altri cani, con i quali generalmente non struttura relazioni conflittuali, se non per via della sua competitività e della protettività nei confronti delle sue risorse. Motivazioni che, di tanto in tanto, prendono il sopravvento.

Una giornata con un Pastore della Lessinia e del Lagorai

Quando vi svegliate trovate il vostro Lagorai che vi fissa con un calzino in bocca. Lo sguardo è già vispo e tutto il corpo è scodinzolante. Come sempre, è pronto per dare inizio a un’altra giornata avventurosa. Mentre vi lavate i denti e la faccia, lui ha già fatto due giri del giardino, controllando che nella notte non siano arrivate talpe, topolini o gatti all’interno del suo territorio.

Quando lo raggiungete, gli chiedete di andare a recuperare la pettorina dietro la porta e lui si avvia, tornando in un istante, visibilmente soddisfatto per aver svolto il compito senza intoppi.

Gliela fate indossare e uscite di casa con il guinzaglio in mano, perché sapete che intorno non c’è nessuno e, inoltre, è ancora molto presto.

Il vostro Lagorai non ha alcuna intenzione di allontanarsi da voi e, anzi, non vede l’ora che arriviate insieme al parco, dove gli nascondete un Kong tra i rami di un albero e poi gli chiedete di raggiungerlo.

Lo avete posizionato appositamente un po’ in alto, in modo che si debba ingegnare per trovare la soluzione ma, come sempre, in pochi istanti arriva al suo obiettivo e poi si sdraia accanto a voi per goderselo. Mentre cerca di estrarre il contenuto, gli rimettete il guinzaglio, in modo da non dovervi preoccupare che si alzi all’improvviso, convinto di dover allontanare chi si avvicina.

Tornate verso casa sereni e, mentre gli preparate da mangiare, vi aspetta senza mai perdervi di vista. Quando uscite per andare al lavoro lui si mette nella sua cuccia e dorme tranquillo fino al vostro ritorno.

Poi passate a prenderlo, vi cambiate e andate subito nel bosco, dove si tengono le lezioni mensili di mantrailing e, insieme, vi divertite a inseguire le piste olfattive delle persone nascoste.

Andate a prendere i bambini a scuola e, insieme, fate un giro al parco, ma rimanete un po’ in disparte, in modo che il vostro cane non risenta della presenza di troppe persone che si muovono rapidamente.

Quando arriva il momento di tornare a casa siete tutti stanchi, ma lui ancora no. Dal finestrino dell’auto, seduto attento, controlla tutto ciò che vede passare lungo la strada e, di tanto in tanto, abbaia a chi corre o urla improvvisamente.

Alla sera vi divertite a fare qualche problem solving tutti insieme, poi vi sdraiate sul divano per guardare un film e lui si accoccola sotto i vostri piedi, certo di sentire quando vi muoverete e non rischiare di rimanere in soggiorno senza di voi nel momento in cui vi sposterete verso la stanza.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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