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21 Agosto 2023
12:18

Parigi vieta le passeggiate sui pony nei parchi pubblici entro il 2025. Le associazioni: «Da fare subito»

La capitale francese ha deciso di vietare le passeggiate sui pony per i bambini nei parchi, suscitando ovviamente le ire dei centri ippici. Ma la Ville Lumière, questa volta, ha accolto le istanze di coloro che ritengono che questa attività sfrutti i piccoli cavalli "come oggetti”.

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Criticate dalle associazioni animaliste ma anche da certa parte della politica per la decisione del Comune di Parigi di vietare le passeggiate sui pony per i bambini nei parchi pubblici di Parigi ma solo entro il 2025. La capitale francese ha deciso di vietarle, suscitando ovviamente le ire dei centri ippici che organizzavano quello da loro definito come "intrattenimento per i più piccoli".

La Ville Lumière, questa volta, ha accolto le istanze di coloro che ritengono che questa attività sfrutti i piccoli cavalli "come oggetti”, trattando in maniera tutt’altro che adeguata gli equidi: secondo quanto riportato dagli attivisti, infatti, gli animali vengono costretti a lavorare per molte ore al giorno, non hanno accesso permanente all'acqua dolce e al fieno e sopportano ore nei camion per il trasporto in città.

Il municipio di Parigi ha dichiarato di voler mantenere la presenza dei pony nei suoi parchi, ma sottolineando che «l’obiettivo sarà, però, lavorare per tessere un legame diverso con l’animale» che, chiaramente, non è quello di portare a spasso un bambino in groppa.

«I pony non sono giocattoli e i bambini non imparano nulla su di loro da queste passeggiate» ha detto Amandine Sansivens attivista di PAZ, Paris Animaux Zoopolis che in una petizione ha raccolto oltre 8400 firme per mettere fine a questa tradizione molto popolare nei parchi parigini, tra i quali ci sono Parc Monceau, Bois de Boulogne, de Vincennes o Champs-de-Mars.

«I pony – continua l'attivista – hanno bisogno di un ambiente calmo e stabile. Devono avere accesso all'erba o al fieno molto regolarmente, secondo il ritmo di un erbivoro. Le passeggiate con i bambini, poi, prevedono il trasporto e lo sfruttamento in un ambiente urbano rumoroso e stressante, totalmente contrario alle loro esigenze. Inoltre, affinché accettino di essere cavalcati in qualsiasi momento e da chiunque, i pony vengono sottoposti a stripping che è l'addestramento dei cavalli fin dalla tenera età. La loro docilità non deve farci dimenticare la quotidiana costrizione a cui sono sottoposti».

Non tutte le passeggiate verranno però eliminate: esiste un'eccezione alla regola. Infatti, i pony continueranno a cavalcare nel Jardin du Luxembourg che è una proprietà del Senato, non soggetta all'autorità della Città di Parigi. È per questo motivo che Sansivens ha chiesto «un divieto generale» in modo che si applichi anche in questo caso.

Pur esprimendo soddisfazione per la decisione presa, l'attivista di PAZ ha tuttavia deplorato l'anno e mezzo di attesa prima della sua attuazione: «Questo è senz’altro un progresso, ma chiediamo di rescindere immediatamente i contratti, perché ci sono gravi violazioni della “Carta del benessere degli animali”».

Nel 2021, infatti, gli animalisti erano riusciti a conquistare tale Carta con precise misure anche per i pony, peraltro sottoscritte anche dagli operatori che gestiscono queste attività, e che prevedono la messa a disposizione di acqua e fieno per gli animali, un limite di tempo di trasporto a un massimo di 2 ore al giorno, il non utilizzo di attrezzature violente e il divieto di inviare gli equidi al macello a fine carriera.

Ma come sempre avviene quando c'è di mezzo il business, tali indicazioni sono state spesso e volentieri aggirate e disattese, motivo per cui, il mese scorso, dopo che Marsiglia e Lione hanno preso la stessa decisione, anche Parigi è giunta alla soluzione più drastica: eliminare gradualmente le licenze degli operatori ippici.

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Simona Sirianni
Giornalista
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