Una lunga tradizione di pronostici fatti dagli animali lega il mondo del calcio alle oscure arti divinatorie. Non bastava spettacolarizzare gli animali sfruttando le peculiari caratteristiche e abilità della natura per soddisfare la voglia di intrattenimento dell'essere umano, serviva anche affibbiargli supposti poteri mistici. Proprio come per il polpo Paul per i mondiali del 2018, anche quest'anno ci sono degli animali al centro di questa pantomima mediatica per i mondiali in Qatar: un furetto, due panda, un cammello e un falcone.
Sembra essere tornati nel V secolo d.C.: nell'Antico Impero romano i primi alchimisti iniziano la ricerca della pietra filosofale e nel 408, durante l'assedio di Roma, degli aruspici pronunciano maledizioni in lingua etrusca per lanciare fulmini sui visigoti di Alarico I. Si dice che gli aruspici riuscivano a leggere il futuro nel volo degli uccelli e nelle viscere degli animali e si racconta che persino Giulio Cesare ne avesse uno come consigliere personale, l'etrusco Spurinna, che avrebbe predetto al dittatore romano la sua tragica morte alle idi di marzo.
Sono passati secoli da allora e figure mistiche e storicamente importanti come quelle degli aruspici lasciano il posto a ciarlatani che mettono online video e foto di animali facendo credere al pubblico che possano in qualche modo predire l'esito delle future partite del mondiale.
Gli animali veggenti del mondiale in Qatar
Che sia per mero intrattenimento o per sfruttare la superstizione degli uomini e piazzare qualche scommessa in più, mettere animali davanti una telecamera o uno smartphone e riprenderli mentre scelgono chi vincerà la prossima partita non ha nulla a che fare con lo sport.
Ciò nonostante sono diversi gli animali ai quali sono stati attribuiti poteri magici in questo mondiale 2022. Innanzitutto c'è il furetto Kenny che vive in una fattoria di animali a Hartlepool, in Inghilterra, che rivelerebbe le sue previsioni scegliendo tra 3 ciotole da cui mangiare: una per la vittoria o la sconfitta dell'Inghilterra e una per il pareggio.
Non dobbiamo viaggiare molto per incontrare un altro animale veggente, questa volta un cammello: Camilla detta anche "Mystic Millie". Ci troviamo a Melton Mowbray, nel Leicestershire sempre in Inghilterra, dove gli agenti immobiliari Jenny e Vernon Moore, gli umani di riferimento di Camilla, per qualche strana ragione hanno ben pensato di mettere davanti all'animale le bandierine dell'Inghilterra e dell'Iran per scoprire quale delle due Nazioni avrebbe vinto il match.
Lo spettacolo, purtroppo, non è finito e ci spostiamo questa volta in Qatar, dove l'emittente Bein Sports ha sfruttato una coppia di panda giganti, Suhail e Thuraya, per emettere dei pronostici. I due mammiferi sono stati donati al Qatar dalla Cina, con un balzo di quasi 1000 anni, quando per ingraziarsi i governatori delle diverse province della regione l'Imperatore cinese inviava animali esotici come regali. In questo caso i panda non solo sono trattati come merce per compiacere il sovrano dello Stato totalitario del Qatar, ma anche come "personali aruspici" del paese. Gli animali avrebbero un rito in particolare: entrando in una grotta e toccando una delle due bandiere delle nazionali impegnate nella partita del giorno, riuscirebbero a predire chi vincerà.
Infine, rimaniamo sempre in Qatar. Un'altra emittente televisiva qatariota, Alkass Channel, ha deciso di gettare la benzina di un nuovo animale veggente sul già vivido fuoco della superstizione calcistica con il falcone Libro. Il rapace, attirato da un'esca, piomba su una delle due bandiere delle squadre in campo sollevate nel bel mezzo del deserto con dei droni.
La lunga tradizione di animali veggenti
Purtroppo la tradizione degli animali ai quali si attribuiscono poteri divinatori per indovinare l'esito delle partite di calcio è lunga. L'anno scorso c'era Achille, il gatto veggente per gli europei di calcio 2021, le “capacità da veggente” erano state sfruttate già durante la Confederation Cup del 2017 e il Mondiale di Russia del 2018. Sempre nello stesso evento, poi, c'è stata Nika, un esemplare femmina di orso bianco dello zoo di Mosca.
Per i mondiali di Sudafrica 2010 ci fu il Polpo Paul che secondo un'intervista rilasciata al giornale tedesco Bild venne catturato all’isola d’Elba ad aprile 2010. Anche in questi casi gli animali dovevano scegliere fra diverse esche posizionate vicino alle bandiere delle Nazioni in gioco. Paul azzeccò tutte e sette le sfide della Germania ai mondiali di calcio del 2010, alimentando ancor di più il desiderio di "pronostici animali" da parte degli spettatori.
Purtroppo la lista è lungi dall'essere conclusa e ogni animale utilizzato al fine di pronosticare un risultato, domestico o selvatico che sia, non fa altro che rinvigorire l'idea che sia lecito utilizzare gli animali per questi scopi. Nello stesso mondiale del 2010, ad esempio, proprio per via del successo di Paul, altri ciarlatani iniziarono a provarono a indovinare i risultati delle sfide come il panda Lin Ping, il coccodrillo Herry e il gatto Pedro. Nella cittadina di Amersford, in Olanda, nello zoo Marjo Hoedemaker, il custode, provò a cercare arti divinatorie perfino in un lemure, chiedendogli di scegliere tra arance e peperoni rossi per la sfida Spagna-Olanda.
E ancora, ricordiamo persino una giraffa e un pappagallo, celebre in quel periodo a Singapore. Anche in Italia ci fu un'indovina: la carpa Gina che sguazzava nelle fontane del centro tecnico di Coverciano. Per gli Europei 2012, invece, fu la volta della mucca tedesca Yvonne e che andò a finire nelle campagne della Bavaria dopo essere fuggita e prima di essere portata in un macello.
Purtroppo la lista continuerebbe ancora a lungo e più si torna indietro negli anni e più ci si rende conto di come da sempre l'essere umano abbia sfruttato gli animali come mascotte e oggetti di marketing. Dietro ad ogni singolo video, foto e contenuto televisivo sul tema si nasconde una macchina pubblicitaria che ingrossa sempre più le sue tasche a spese della dignità degli animali.