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28 Agosto 2022
8:39

Pallina è stata adottata. Dalla violenza sotto i portici di Trento alle corse nella natura

Pallina era stata ripresa in un video in cui la sua umana la picchiava sotto i portici di Trento. Dopo 7 mesi trascorsi in canile, oggi vive finalmente con una nuova famiglia.

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Lo scorso 27 dicembre, le immagini delle telecamere di sicurezza di Piazza Duomo, a Trento, avevano ripreso una donna intenta a picchiare violentemente il suo cane, un Pastore del Lagorai di nome Pallina, colpendola con una borsa di stoffa e numerosi calci nel costato.

La Procura di Trento aveva disposto immediatamente il sequestro preventivo dell'animale e la sezione locale della Lav, in collaborazione con l'associazione Zampa Trentina, l'Associazione delle famiglie tossicodipendenti e la Polizia Municipale di Trento, erano intervenuti per rintracciarla e trasferirla al canile. Pallina, che oggi ha poco più di un anno, venne quindi allontanata immediatamente dalla sua umana, una giovane senza fissa dimora già nota alle forze dell'ordine del capoluogo trentino.

La struttura di Trento, gestita dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, ha ospitato la cagnolina fino al 3 agosto, quando è arrivata finalmente una famiglia adatta, intenzionata a portarla a casa con sé e dedicarle quanto più tempo possibile. A comunicare la notizia è stato Simone Stefani, Vice Presidente della Lav e responsabile della sezione provinciale, che commenta a Kodami la notizia con entusiasmo.

«Per Pallina oggi inizia una nuova vita, e ciò è avvenuto in tempi brevi anche grazie alla Procura, che ne ha disposto il dissequestro evitandole di dover attendere il procedimento penale per venire adottata – e aggiunge – Dobbiamo ringraziare anche il lavoro svolto dai volontari e dai professionisti del canile, perché è grazie a loro se oggi Pallina è un cane sereno ed equilibrato che dopo pochissimi giorni trascorsi nel nuovo ambiente domestico ha già dimostrato di sentirsi bene anche dal punto di vista psicologico».

La storia di Pallina: dalla violenza alle corse nella natura

Il primo a pubblicare le violente immagini della sera del 27 dicembre era stato il Consigliere Comunale di Trento Andrea Merler, il quale aveva dichiarato attraverso i social, la sua intenzione di inoltrare il filmato alla Polizia Locale. Nel giro di poche ore, però, le immagini di Pallina avevano cominciato a circolare sul web, ricevendo centinaia di condivisioni e commenti da parte degli abitanti della città.

Il Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, era intervenuto a sua volta, dichiarando che le forze dell'ordine avevano già individuato la donna. «Questi eventi non possono succedere in nessun posto del mondo – aveva scritto su Facebook – Gli animali non si maltrattano! Siamo sconcertati e davvero tristi di quanto abbiamo visto».

Fin dal dal primo momento, la Lav aveva dichiarato di voler fare il possibile affinché il cane non dovesse aspettare troppo tempo in canile. «La rapidità era indispensabile, perché abbiamo a che fare con un cane che ha già moltissima sofferenza alle spalle – spiega Stefani -In questi mesi abbiamo ricevuto numerose richieste di adozione, ma solo quando Pallina ha dimostrato di essere pronta, abbiamo selezionato la famiglia più adatta».

Un'ulteriore azione portata avanti dall'associazione è legata al processo che riguarda la responsabile delle violenze su Pallina.

«Grazie all'istanza di alienazione presentata dai nostri legali, anche nella remota ipotesi che la donna vincesse il processo, non potrà in nessun caso ottenere l'affidamento del cane, il quale è già stato registrato all'anagrafe canina con il nome della nuova famiglia, di cui, per motivi di sicurezza, al momento non possiamo ancora rivelare il nome – spiega Stefani – Inoltre, alla prima udienza ci costituiremo parte civile, perché la crudeltà e i maltrattamenti che abbiamo visto in quelle immagini vanno contrastati in maniera concreta e quanto più incisiva».

Ora Pallina si sta godendo lunghe passeggiate insieme ai suoi umani. «Le notizie di questo tipo ci riempiono di gioia – conclude il Vice Presidente della Lav – Presto andrò a trovarla anche io, ma ho già ricevuto alcune immagini meravigliose della sua vita quotidiana mentre è intenta a giocare nella natura».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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