I cavalli che a Palermo fanno il servizio di traino delle carrozzelle dovranno avere un certificato di buona salute. È quanto emerso da un tavolo tecnico a cui hanno preso parte rappresentanti dell’amministrazione comunale, del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Azienda sanitaria provinciale, dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia e dell’Ordine dei Veterinari della provincia di Palermo.
La questione dei cavalli e dei vetturini nel capoluogo siciliano da tempo è balzata agli onori della cronaca specie dopo che, a causa del gran caldo, due esemplari sono morti in strada. Il sindaco Leoluca Orlando ha emanato un’ordinanza con la quale ha fatto fermare i cavalli nelle ore in cui si superano i 35 gradi. Ma, stando alle parole dell’assessore ai Diritti degli animali, Toni Sala, ci sarà un nuovo provvedimento in vista.
«Non è possibile individuare una soglia termica valida per tutti gli animali visto che molto dipende dall’età, dalla razza e dalle condizioni del singolo cavallo – dice il delegato del sindaco di Palermo – Per questo introdurremo una certificazione di buona salute di validità annuale che diventerà semestrale per i cavalli con più di 20 anni; prevedremo una scorta di almeno 10 litri d’acqua a bordo delle carrozze e imporremo l’uso di cappellini e idonee coperture per il capo degli animali; predisporremo aree di sosta adeguatamente coperte».
Il tavolo tecnico, continua l’assessore, «ha anche raccomandato che il carico trainato non sia superiore al doppio del peso del cavallo, che l’attività non ecceda le otto ore quotidiane e che ci sia una adeguata sosta tra le corse». In caso di allerta caldo di livello 3, è stato proposto di ridurre le ore quotidiane da 8 a 6 e di non esercitare l’attività dalle ore 13 alle ore 16. Queste indicazioni andranno a finire tutte in un regolamento che, precisa Sala, è in corso di elaborazione da parte degli uffici del Comune. L’intenzione è quella di avviare un confronto anche con le associazioni animaliste. Qui c’è da aspettarsi un dialogo serrato. Associazioni come l’Oipa, commentando il caso delle morti equine a Palermo per il gran caldo, avevano infatti ribadito l’abolizione della circolazione delle carrozzelle in tutta Italia.