Oggi, 15 maggio, l'Italia ha raggiunto il suo Overshoot Day, il giorno in cui, secondo i calcoli del Global Footprint Network, si entra in debito con le risorse naturali disponibili per l'intero anno solare. Significa quindi che la domanda dell'umanità di risorse, materie prime e servizi ecosistemici, supera quello che la Terra può rigenerare nel corso dell'anno solare in base al nostro stile di vita.
In altre parole, il modo in cui viviamo e le nostre abitudini non sono neanche lontanamente sostenibili e se tutto il mondo vivesse come noi servirebbero quasi 3 interi pianeti come la Terra, 2,7 per la precisione.
Questo calcolo serve a comprendere meglio il nostro impatto sulle risorse naturali disponibili e viene effettuato sulla base di due concetti principali: la biocapacità e l'impronta ecologica, in pratica le entrate e le uscite di ciò che consumiamo.
La biocapacità del pianeta è infatti la quantità di risorse naturali che la Terra è in grado di rendere disponibili in un anno intero, mentre l'impronta ecologica è la domanda delle stesse risorse che l'umanità consuma. Quando la domanda supera supera l'offerta, ovviamente, si entra in deficit e bisogna intensificare il sovrasfruttamento del Pianeta, chiaramente inquinando e impattando di più.
Per poter essere virtuoso e sostenibile un paese dovrebbe quindi riuscire a spostare più il là possibile questa data che a livello globale, mettendo insieme l'intera umanità, cade solitamente tra luglio e agosto. Lo scorso anno l'Overshoot Day globale è stato il 28 luglio e con tutta probabilità quest'anno non faremo molto meglio.
Il nostro debito con la Terra risale infatti ai primi anni 70, quando un solo pianeta e le sue risorse hanno iniziato a non bastarci più. Da quel momento è andata sempre peggio, fatta eccezione per il 2020, l'anno in cui è esplosa la pandemia.
Da allora quasi ogni anno questa data arriva sempre più in anticipo, poiché continuiamo a consumare sempre più suolo, ad abbattere sempre più foreste, ad alterare il clima e a richiedere sempre più acqua e risorse. Il risultato è che a oggi avremmo bisogno di 1,75 Terre per sodisfare il nostro attuale stile di vita.
I paesi industrializzati sono, ovviamente, quelli che consumano e preoccupano di più, come il Canada e gli Stati Uniti, che sforano entrambi il 13 marzo insieme agli Emirati Arabi Uniti. Dietro questi paesi ci sono Australia, Belgio e Danimarca, rispettivamente il 23, il 26 e il 28 marzo.
L'Overshoot Day è quindi un'occasione per ripensare alle proprie abitudini e dovrebbe spingerci ad agire e a cambiare in fretta politiche e stile di vita. Il Global Footpirint Network ha perciò individuato cinque punti chiave su cui dobbiamo necessariamente intervenire: aiutare la natura a prosperare, progettare città più sostenibili, utilizzare energie rinnovabili, arrestare l'aumento della popolazione mondiale.
Per poter raggiungere questi obiettivi e riuscire a spostare sempre più in là questa data, ci sono anche 100 buone pratiche da scoprire in altrettanti giorni. Dobbiamo quindi agire in fretta e invertire quanto prima la rotta, ma per farlo serve consapevolezza. Ed è proprio a questo che serve l'Overshoot Day, ad attirare l'attenzione sulla nostra, ormai più che insostenibile, impronta ecologica.