Si chiamano Abner, Elijah, Gabriel, Joy, Triton, Cubby, Devorah e Miriam e sono stati addestrati per aiutare le persone a superare momenti drammatici e gravi traumi. Per questo, saranno inviati a Uvalde, in Texas, dove il giovane Salvador Ramos ha aperto il fuoco in una scuola elementare, uccidendo almeno 19 bambini e due insegnanti.
Sono tutti Golden Retriever e hanno un'età compresa tra i 3 e i 9 anni e fanno parte dell’unità K-9 di “cani di conforto”, servizio lanciato nel 2008 dal Lutheran Church Charities (LCC), la Chiesa Luterana.
Gli animali, ai quali viene fatta una formazione completa e continua, viaggiano attraverso gli Stati Uniti per fornire supporto alle persone colpite da disastri o calamità come i terremoti o, come in questo caso, sparatorie di massa.
Alcuni di loro hanno già portato il loro aiuto in altri eventi del genere. Cubby, per esempio, ha partecipato al sostegno delle vittime in tutte le sparatorie di massa dal 2016, inclusa quella alla Oxford High School dello scorso novembre, in Michigan.
Bonnie Fear, coordinatrice dell’unità cinofila, ha spiegato a “Good Morning America" come operano. Una volta arrivati sul posto della tragedia, lasciano che siano i cani a connettersi con gli esseri umani con e senza i cani: «Le persone sono sconvolte e per nulla pronte, com’è immaginabile, a elaborare, ascoltare o rispondere alle domande. Quindi lasciamo fare ai cani con i quali la maggior parte delle volte le persone sotto choc riescono a esprimere meglio i loro sentimenti. Quella di noi operatori umani è solo una presenza silenziosa che sta lì con loro nel dolore».
Tim Hetzner, presidente e CEO di Lutheran Church Charities, ha raccontato una visita di un cane di conforto durante la sparatoria di Sandy Hook del 2012 nella scuola elementare a Newtown, nel Connecticut, che ha provocato la morte di 20 bambini e sei adulti che non dimenticherà mai. «Quattro giorni dopo la sparatoria – ha detto Hetzner – siamo stati chiamati in una comunità che accoglieva alcune delle famiglie colpite. C’era una coppia con il loro bambino… All'epoca avevo un cane di nome Howe. Lui ha guardato il ragazzo, si è alzato, si è avvicinato e si è accucciato tra le sue gambe. Il ragazzo, a quel punto, è scivolato e si è sdraiato al suo fianco. Dopo circa 10 minuti, ha alzato l'orecchio di Howe e gli ha detto tutto quello che era successo in quella classe. I genitori hanno iniziato a piangere perché era la prima volta che parlava in quattro giorni. La prima volta e lo faceva con un cane».
Che la relazione con il cane sia un’alleanza che ha origini molto antiche lo sappiamo, così come siamo coscienti di quanto questo animale sia capace di portare in famiglia gioia e amore, grazie alla creazione di una relazione del tutto simile al legame di attaccamento tra esseri umani.
Il cane, però, ha anche un ruolo negli interventi che riguardano il benessere mentale degli esseri umani. come succede appunto negli interventi di terapia assistiti da animali, meglio conosciuti come pet therapy, utilizzati con bambini, anziani e persone disabili.
Negli ultimi anni, però, è cresciuto l’interesse anche per questo tipo di interventi, con individui che hanno subito un trauma e pazienti con PTSD, lo stress post traumatico, supportato da diversi studi che mostrano come avvalersi dell’ausilio di cani – formati in base a attività che si basano sempre sul rispetto dell'animale – possa ridurre lo stress e l’ansia, soprattutto quando i pazienti si confrontano con i ricordi dell’evento choccante.
Attualmente sono tre le tipologie di interventi assistiti da animali: cani che assistono pazienti con PTSD; terapia assistita da animali come parte di una psicoterapia; interventi di risposta alle crisi assistita da animali (Team AACR).
Proprio quest’ultimo è un campo relativamente nuovo. Si tratta di team di cani/conduttori che vengono chiamati in luoghi di crisi e forniscono conforto, sollievo dallo stress e sostegno emotivo a chi è colpito da crisi e disastri.
Negli Stati Uniti sono stati utilizzati spesso e i team AACR sono stati inviati per l’attacco al World Trade Center (2001), l’uragano Katrina (2005), il massacro della Virginia Tech (2007), la sparatoria della Northern Illinois University (2008) e la strage nella scuola Sandy Hook Elementary (2012). La presenza dei cani in queste situazioni ha avuto un effetto di forte riduzione dello stress e dell’ansia.
Per provare empiricamente questa capacità dei cani, un gruppo di ricercatori tedeschi, dell’Università di Saarland della cittadina di Saarbrücken, ha voluto raccogliere delle prove sperimentali a sostegno dell’efficacia di questo genere di supporto.
Gli studiosi hanno chiesto a 60 donne di vedere un filmato di 11 minuti, tratto dal film "Irreversible" diretto da Gaspar Noe, con scene di violenza fisica e sessuale. Alla conclusione del filmato, un primo gruppo, ha interagito per 15 minuti con dei cani da terapia addestrati, di varie razze (Border Collie, Labrador Retriever, Rough Collie, Goldendoodle) e dall’aspetto amichevole. Le partecipanti avevano l’opportunità di dar da mangiare ai cani e di accarezzarli. Un secondo gruppo no.
Dall’esperimento, è emerso che le partecipanti del primo gruppo avevano riportato livelli più bassi di ansia, di emozioni negative e un aumento delle emozioni positive rispetto all’altro gruppo che non aveva avuto modo di rapportarsi con i cani.