Nel 2016, nei pressi di Brindisi, è stata ritrovata una tartaruga marina comune (Caretta caretta) spiaggiata e in gravi condizioni. A causa di un'incidente, l'elica di una nave gli aveva fratturato il carapace e ferito profondamente la pinna destra. Grazie alla cooperazione di più esperti e a vari interventi chirurgici la tartaruga Ottavio è ormai fuori pericolo, ma tuttora sta attraversando un percorso di riabilitazione per poter tornare a nuotare liberamente in mare.
Le condizioni in cui versava Ottavio erano molto gravi e quindi il centro di recupero pugliese che l'ha trovata ha deciso di mandarla il prima possibile presso la stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. Una volta arrivata, è stata presa in cura dal Turtle Point di Portici, che si occupa proprio di curare tartarughe ferite o vittime di stravolgimenti dei loro habitat marini. «Ottavio non riusciva a respirare bene perché un frammento del carapace fratturato era collassato sul polmone destro. Abbiamo quindi cercato di stabilizzare la frattura con un fissatore fatto su misura per Ottavio, in modo da stabilizzare il carapace» riferisce il responsabile del Turtle Point, Andrea Affuso.
Purtroppo, però, non è stato possibile salvare la pinna, che i veterinari hanno dovuto amputare. Inoltre, i danni riportati alla colonna vertebrale avevano anche compromesso i movimenti delle pinne posteriori. In queste condizioni, Ottavio non era in grado di nuotare da solo, anzi, avrebbe addirittura rischiato di affogare. Non sarebbe stato neanche in grado di migrare col cambiare delle stagioni come i suoi simili.
Tuttavia, nonostante la gravità delle ferite riportate, dice il dott. Affuso, ci sono sempre state buone speranze che Ottavio tornasse a nuotare da solo. Infatti, il midollo osseo non è stato danneggiato in modo irreversibile e con un percorso di riabilitazione dovrebbe tornare padrone delle proprie funzioni motorie. La stazione Anton Dohrn non aveva però a disposizioni vasche abbastanza grandi e quindi Ottavio ha rischiato di trascorrere molto tempo in uno spazio ristretto.
Ma per fortuna l'acquario di Livorno si è reso disponibile a ospitare la tartaruga durante la sua riabilitazione, mettendo a disposizione un'insenatura che riproduce una piccola insenatura naturale. Potendo muoversi in uno spazio ampio e seguito costantemente nel suo percorso di ripresa, è quindi quasi certo che Ottavio possa essere liberato in mare. «Se ciò dovesse accadere, sarebbe una grande ricompensa. Sia per i nostri sforzi, sia per la voglia di vivere dimostrata da Ottavio».