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27 Novembre 2022
14:00

Otoematoma nel cane e nel gatto: cos’è, cause e come curarlo

L'otoematoma è una raccolta di liquido a carattere emorragico nel padiglione auricolare del cane e del gatto. È causato da traumi diretti oppure dal continuo grattarsi per il prurito, a sua volta dovuto ad allergie o infiammazioni, come l'otite. La diagnosi è prevalentemente clinica e la terapia può essere medica, per drenare l'otoematoma, o chirugica.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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L'otoematoma è una raccolta di liquido a carattere emorragico nel padiglione auricolare. Colpisce più frequentemente i cani rispetto ai gatti. L’otoematoma è causato da traumi diretti, oppure dal continuo sfregamento delle zampe per il prurito, a sua volta dovuto a fenomeni allergici oppure a infiammazione (otite). La diagnosi è prevalentemente clinica e la terapia medica viene scelta per la cura di lesioni di piccole dimensioni o incipienti. Diversamente, la cura dell’otoematoma è chirurgica.

Cause dell’otoematoma nel cane e nel gatto

Per otoematoma si intende una raccolta di liquido contenete sangue all’interno del padiglione auricolare del cane o del gatto. Generalmente la rottura di piccoli vasi capillari determina uno stravaso di sangue che si raccoglie tra la cute esterna e la cartilagine del padiglione. Colpisce più frequentemente i cani ma può verificarsi anche nei gatti e può essere monolaterale o bilaterale.

Le cause dell’otoematoma sono essenzialmente traumatiche ovvero lo sfregamento delle zampe sui padiglioni auricolari per intenso prurito oppure traumi meccanici che determinano ugualmente lo stravaso sanguigno. Altre cause di otoematoma possono potenzialmente essere malattie immunologiche.

L’infiammazione dell’orecchio nel cane (otite) può essere dovuta alla presenza di parassiti, fenomeni allergici (dermatite atopica, reazioni al cibo etc.), presenza di corpi estranei, polipi del canale auricolare esterno. Nei gatti l'otite più frequentemente è causata dalla presenza di acari (Otodectes cynotis)

Sintomi dell'otoematoma

In genere, l’animale viene portato a visita perché si gratta continuamente l’orecchio e scuote la testa. All’esame clinico, la zona interessata può essere gonfia e calda al tatto. L’animale può avere dolore alla palpazione della parte interessata.

La sintomatologia può essere simile a quella che si verifica in corso di ascesso.

Come curare l'otoematoma

È importante precisare che l'otoematoma nella maggior parte dei casi è un segno di una malattia sottostante per cui è necessario individuare con cura le cause.

La terapia dell'otoematoma può essere medica o chirurgica. La prima opzione si sceglierà quando la lesione è di piccole dimensioni oppure si è formata da poco tempo. In questi casi si procede aspirando il liquido siero emorragico per drenare la raccolta e si applicano localmente nella lesione cortisonici.

La terapia chirurgica è la scelta per lesioni ricorrenti o persistenti. Si possono applicare varie tecniche con lo scopo di liberare la zona colpita dalla raccolta siero-emorragica.

In alcuni casi, quando la causa sottostante l’otoematoma viene eliminata si può anche avere un’evoluzione benigna della condizione. Questa evenienza comporta che nella zona interessata il fluido si riassorbe, si forma una cicatrice che ritraendosi determina una malformazione del padiglione auricolare.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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