Quattro cittadini statunitensi sono stati accusati dal procuratore dell'Utah Trina Higgins di aver venduto illegalmente delle ossa di dinosauro ad alcuni acquirenti cinesi per un milione di dollari, violando così il Paleontological Resources Preservation Act (PRPA), la legge che impedisce a qualsiasi reperto d'interesse scientifico di allontanarsi dal paese senza uno speciale permesso da parte degli organi competenti.
La vendita illegale sarebbe iniziata nel marzo 2018 ed è durata fino alla fine del marzo di quest'anno, portando alla scomparsa di centinaia di piccoli frammenti e di ossa, che probabilmente appartenevano a diversi scheletri. Gli accusati – Jordan Willing di 40 anni e Steven Willing di 67, Vint Wade di 65 anni e Donna Wade di 67 – ora rischiano di finire in carcere e secondo il comunicato dell'ufficio del procuratore dell'Utah sono stati accusati anche di "occultamento e detenzione di beni rubati".
Il furto di reperti paleontologici è considerato un reato grave negli Stati Uniti, vista l'importanza che la paleontologia assume per la ricerca e lo stesso turismo presente del paese. In passato già altri furti avevano indotto i giudici a punire pesantemente i trasgressori del PRPA, ma questo caso è probabilmente il più eclatante fra quelli avvenuti recentemente, poiché i fossili sono stati venduti ed esportati dai Willings in Cina attraverso la loro società, la JMW Sales.
Il gruppo sarebbe riuscito ad ingannare la polizia di frontiera e diversi addetti ai lavori etichettando erroneamente le ossa di dinosauro come reperti pleistocenici e recenti, ha spiegato il procuratore Higgins attraverso un comunicato stampa, così da abbassare il valore economico ed evitare il rilevamento da parte degli agenti federali. L'accusa ha inoltre sottolineato come i danni procurati ai reperti nei tentativi raffazzonati di estrarli hanno un valore di oltre 3 milioni di dollari, consistenti nei costi di ripristino e riparazione degli stessi.
«Qualunque sia il valore che avremmo inoltre potuto ottenere conoscendo la posizione originale di questi fossili o il tipo di terreno in cui sono stati trovati, il loro valore scientifico è andato perduto per sempre nel momento esatto in cui sono stati rimosse dal terreno. Quindi, sebbene le ossa di dinosauro abbiano ancora un valore su alcuni mercati, la reale perdita derivante dalla rimozione di questi oggetti dai terreni pubblici non può essere considerata solo economicamente, ma anche scientifica e umana, visto che le informazioni paleontologiche che potevano ottenere dal loro studio avevano un valore inestimabile».
Secondo lo stesso comunicato, i Wades avrebbero poi raccolto altri resti paleontologici da vendere ad acquirenti nazionali in occasione di mostre di gemme e minerali, tra cui gli stessi Willings che svolgevano anche il lavoro di intermediari per i Wades, desiderosi di iniziare a soddisfare anche le richieste internazionali. Queste due coppie hanno così cominciato a depredare intensamente la regione sud orientale dello Utah, scavando intensamente in diversi siti già conosciuti dagli enti di ricerca.
Non è ancora chiaro quanti fossili siano riusciti a vendere e quali animali siano riusciti a scoprire. Essendo infatti non molto esperti nel settore, i Wades e i Willings scavavano senza molta attenzione e da quello che emerge dalla dichiarazione del procuratore non erano neppure in grado di riconoscere adeguatamente le specie. Cercavano solo di separare gli erbivori di medie e grandi dimensioni o di distinguere un predatore da una preda.
Rachel Cannon, l'avvocato che rappresenta Jordan Willing, ha chiarito che il suo cliente contesterà presto le accuse e che non vede l'ora di dimostrare le sue abilità paleontologiche in tribunale. La cosa però più incredibile di questa vicenda è che le due coppie – corrispettivi paleontologici dei nostrani "tombaroli" – in parte si sono smascherati da soli. Recentemente i Wades hanno infatti anche venduto diversi resti paleontologici ad alcuni venditori esperti, che hanno subito segnalato il loro comportamento ai pubblici ministeri.