Sembrano delle strane opere d'arte, una sorta di decoupage di petali di fiori coloratissimi. In realtà sono le elaborate tane di una specie di ape muratrice. Questa "artista" un po' naif si chiama Osmia avosetta ed è un imenottero diffuso tra Turchia ed Iran descritto per la prima volta nel 1988.
A differenza delle altre api, le muratrici non costruiscono i classici alveari: la maggior parte delle specie di Osmia vive solitaria o in piccoli gruppetti che costruiscono nidi nelle cavità degli alberi o nel terreno impastando fango e materiale vegetale, ed è proprio per questa abitudine che vengono chiamate muratrici. Come tutte le api e le vespe, anche loro sono fondamentali impollinatori dei territori in cui vivono.
In particolare la femmina di Osmia avosetta inizia scavando piccole gallerie sul terreno costituite da una o due camere, che successivamente riveste con materiale vegetale, principalmente petali di fiori. Dopo aver terminato il lavoro di costruzione, riempie le camerette con cibo per le proprie larve, vi depone le uova all'interno e sigilla il tutto con altri petali. Lì dentro i suoi figli nasceranno in pochi giorni al sicuro dai predatori ed avranno tutto il necessario per crescere e svilupparsi fin quando non saranno in grado di aprire "la porta" e svolazzare liberi.
Questo comportamento è stato osservato per la prima volta lo stesso giorno nel 2009, da due gruppi di ricerca distinti che lavoravano a centinaia di chilometri di distanza nelle montagne della Turchia e dell'Iran. Entrambi i team hanno co-pubblicato i loro risultati sulla rivista BioOne Complete.
Ma attenzione: se diffusa dall'uomo oltre il proprio areale, secondo gli esperti questa specie potrebbe essere pericolosa per altre api europee. Nell'agosto 2019 un nido di ape muratrice fatto con petali di ortensia è stato scoperto in un giardino di Bristol in Inghilterra. Si pensa che l'ape sia arrivata nel Regno Unito nei bagagli della famiglia dopo una vacanza a Dalaman, in Turchia. Una volta segnalata, la British Beekeepers Association ha affermato che l'ape aveva il potenziale per danneggiare le specie autoctone. In questi casi purtroppo, l'unica maniera per evitare catastrofiche conseguenze su innumerevoli altri animali locali è catturare la specie aliena. Tuttavia, la famiglia che ha scoperto il suo nido ha affermato di non essere stata in grado di catturarla. Il rischio di colonizzazione rimane comunque molto basso per le grandi differenze climatiche rispetto al proprio ambiente naturale.