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30 Maggio 2023
12:52

Orso nero americano entra in pasticceria e mangia 60 cupcake

Un orso nero americano ha fatto irruzione in una pasticceria di Avon, nello stato del Connecticut, e ha mangiato dolci finché non è stato costretto alla fuga da alcuni cittadini di passaggio.

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Un orso nero americano, noto alla scienza anche come Ursus americanus, si è presentato recentemente in una pasticceria nella cittadina americana di Avon, nello stato del Connecticut, e dopo aver saccheggiato il garage adiacente la struttura, ha mangiato circa 60 cupcukes e svariate fette di torta nel magazzino. All'arrivo dell'animale, una delle commesse della pasticceria, una giovane dal nome Maureen, ha subito lanciato l'allarme chiamando il 911 e insieme ad altri colleghi si è poi rifugiata in cucina. Eventi del genere, non così rari in America, ci ricordano quanto sia ancora complessa la ricerca di una pacifica convivenza tra umani e grandi carnivori in tutto il mondo e che è molto importante sapere come comportarsi in caso di incontro.

Ovviamente non si può ritenere l'orso in questione colpevole di un crimine, considerando che si è spinto in città solamente per trovare qualcosa da mangiare. E dai resoconti dei poliziotti accorsi in aiuto degli impiegati della pasticceria, sembra che non avesse nemmeno comportamenti particolarmente aggressivi. L'esemplare, infatti, ha speso la maggior parte del tempo a rovistare nel magazzino, ignorando le grida provenienti dalla cucina o i rumori che arrivavano dall'esterno del locale.

I testimoni hanno specificato, inoltre, che alla fine sono riusciti ad allontanare l'animale prima ancora che gli agenti giungessero a destinazione, suonando un paio di clacson ripetutamente dalla strada. Il rumore forte infatti, insieme al clamore suscitato dai vicini all'esterno, ha spaventato così tanto l'orso da indurlo alla fuga e liberare così i commessi imprigionati all'interno della pasticceria. Ma come mai l'orso si è spinto così oltre nonostante i timori verso gli umani?

Sono diverse le ragioni che hanno fornito gli esperti interpellati dalla stessa amministrazione comunale di Avon. In primis, secondo il Department of Energy & Environmental Protection, gli orsi stanno vivendo in queste settimane quel momento dell'anno in cui, dopo essersi risvegliati dal letargo, trovano spesso difficoltà ad alimentarsi. Per questa ragione, a volte si spingono a ridosso delle abitazioni umane, per cercare di mangiare tutto ciò che si trova di commestibile, partendo dai rifiuti.

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Inoltre, la situazione ambientale di molte contee americane non sempre sono esattamente l'ideale per gli orsi. Molti centri abitati si trovano vicino alle foreste o nei pressi delle antiche zone di caccia di questi animali e le strade hanno tagliato buona parte dell'habitat della regione, permettendo a questi e ad altri mammiferi di spostarsi molto più velocemente e su territori ancora più vasti.

I rifiuti e l'odore del cibo, come quelli delle panetterie e dei piccoli fast food, sono poi un invito troppo succulento per questi animali onnivori, che negli ultimi anni sembra stiano diventando sempre meno timorosi nei confronti dell'uomo, come sostenuto da diversi reports. Ciò aumenta inevitabilmente i conflitti e il rischio di incidenti, anche per via dell'elevato numero di esemplari – tra l'altro in crescita – e della continua diminuzione di risorse alimentari in natura. Saper quindi come comportarsi in caso di incontro diventa ancora più importante.

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Gli esperti in casi simili consigliano di non avvicinare l'animale nel tentativo di allontanarlo e di non corrergli incontro, sperando di spaventarlo. La soluzione migliori, infatti, resta allontanarsi lentamente. Se ci si trova invece vicino a dei cuccioli, bisogna invece allontanarsi più velocemente, facendo attenzione a non spaventare la madre. Se siamo invece in macchina e in sicurezza, suonare il clacson può servire ad allontanare l'orso dalla strada, evitando così che finisca per impattare con le auto.

Se ci troviamo invece di fronte ad un orso che si è alzato sulle zampe posteriori, restate immobili. Bisogna infatti dargli la possibilità di capire che non siamo un pericolo e che non vogliamo di certo aggredirlo. E soprattutto, se siamo in natura all'interno di territori in cui è possibile imbattersi in degli orsi, battiamo le mani per annunciare la nostra presenza. Questo semplice trucco infatti permetterà agli animali selvatici di rilevare la nostra presenza, spingendoli ad allontanarsi ancor prima di imbattersi in noi.

Risolvere invece il problema dei conflitti con gli orsi in alcune aree rurali degli Stati Uniti d'America, come del resto anche in altre aree del mondo, è una questione molto più complessa. Serve una maggiore consapevolezza da parte delle comunità e soprattutto investire nella prevenzione. Impedire l'accesso ai rifiuti, porre delle recinzioni a protezione di orti e coltivazioni, favorire progetti di rinaturalizzazione e i corridoi ecologici tra aree selvagge, sono alcune delle soluzioni efficaci sia nel breve che nel lungo periodo e che aiutano a ridurre le incursioni dei plantigradi in città.

Come però hanno sottolineato diversi esperti di fauna selvatica americana, bisogna anche ricordare che l'orso nero in questione, insieme a buona parte del resto della popolazione presente nelle vicinanze di Avon, è stato particolarmente attento nel rubare il cibo agli esseri umani senza mostrare comportamenti aggressivi o problematici. Un indizio che sottolinea come questo individuo sia naturalmente spaventato dalla nostra specie e che si è avvicinato probabilment espinto dalal forte fame.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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