Un orso bruno marsicano (Ursos arctos marsicanus) è stato inseguito da un automobilista mentre camminava tranquillamente tra le strade di Scanno in Abruzzo. Il video, che mostra il conducente dell'auto che ride divertito mentre l'orso cerca di seminarlo, è stato pubblicato sui social e segnalato successivamente da un cittadino. La notizia è girata velocemente ed è stata ripresa anche dal WWF Italia che, in un comunicato stampa, ha condannato il comportamento dell'automobilista, evidenziando la pericolosità dell'atto sia per l'orso, una specie particolarmente protetta, che per la persona. L'evento infatti, a causa dello stress causato all'animale, potrebbe anche essere considerato un reato di maltrattamento animale secondo l'art. 544, motivo per cui il WWF sta valutando se attivarsi in maniera legale. Ecco il video:
La popolazione di orso bruno marsicano
L'orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) è una sottospecie di orso bruno (Ursus arctos), diffusa nell’Appennino centrale e con dimensioni ridotte. La popolazione consta ad oggi di circa soli 50 individui che vivono quasi esclusivamente nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e zone limitrofe. La popolazione sembra essere stabile ma, a causa del numero ridotto di femmine riproduttive e l'elevata mortalità, è difficile una ripresa e un aumento numerico degli individui. Spesso inoltre gli orsi si avvicinano alle città, attratti da risorse nutrienti e facilmente accessibili o alla ricerca di rifugio, e la convivenza uomo-orso non è sempre facile e accettata. Dal 1970 al 2014 sono infatti state rinvenute ben 117 carcasse di orso nell'Appennino centrale, principalmente a causa di avvelenamento o arma da fuoco. L'orso può provocare alcuni danni al patrimonio zootecnico e all'agricoltura, o a volte fa semplicemente paura, nonostante non sia mai stato riportato alcun caso di aggressione.
Conservazione dell'orso bruno marsicano
Per salvaguardare questa sottospecie, che rappresenta una vera e propria unicità dell'Appennino centrale, è necessario prima di tutto migliorare la convivenza tra uomo e orso. La principale causa di mortalità è infatti dovuta proprio a azioni antropiche a causa del conflitto con le attività umane. Per questo motivo è necessario sensibilizzare le persone sul fascino e la bellezza di quest'animale, che non conosce i limiti del parco e si sposta solo per cercare cibo o riposo, e aiutare economicamente gli agricoltori e i pastori per l'impianto di dispositivi di sicurezza, come le recinzioni elettrificate, e proteggere i cassonetti dei rifiuti, gli orti e i pollai. Inoltre, non bisogna mai somministrare cibo all'animale, per non invogliarlo a tornare in città. L’orso bruno è inoltre protetto dalla Legge quadro 11 febbraio 1992, n.157 che lo inserisce tra le specie particolarmente protette, e dalla Convenzione di Berna tra le specie strettamente protette. La Direttiva “Habitat”92/43/CEE inoltre lo include tra le specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa.
Cosa fare in caso di incontro con un orso
Prima di tutto, bisogna evitare di arrecare fastidio o disturbo all'animale, cercando quindi di non cercarlo o attuare comportamenti invadenti come fotografarlo o riprenderlo. Nel caso di incontro inaspettato, non bisogna avere atteggiamenti indiscreti, ma al contrario è necessario allontanarsi con cautela dall'esemplare. Se l'avvistamento avviene all'interno di un centro abitato, di un orto o di un pollaio, bisogna avvertire prontamente le Guardie del Parco o i Carabinieri Forestali. Infine se ci si trova in macchina, è necessario procedere a velocità bassa nelle zone dove può essere presente e, se lo si incontra, è consigliabile fermarsi, spegnere i fari e non rincorrerlo, ma al contrario aspettare che si allontani da solo, per la tutela sia nostra che dell'animale.