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2 Maggio 2023
15:04

Orso M62 trovato morto in Trentino: ipotesi bracconaggio, si attende il responso dell’autopsia

L'orso M62 è stato trovato morto in Trentino. Bisognerà attendere il responso dell'autopsia per conoscere le cause della morte. Enpa e la presidente dell'intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla, temono che si sia trattato di bracconaggio.

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M62 è morto. A trovare il corpo senza vita dell'orso è stato un gruppo di escursionisti che stava passeggiando tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, a Sud Est del massiccio delle Dolomiti di Brenta. La Provincia Autonoma di Trento ha dato la notizia domenica 30 aprile attraverso un comunicato in cui ha reso niti che il corpo si trovava già in stato di decomposizione.

A determinare le cause del decesso sarà l’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Nel frattempo, però, si è diffuso il timore che si sia stato un atto di bracconaggio. M62, infatti, faceva parte della "lista nera" del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che stava aspettando il via libera di Ispra per intervenire con l'abbattimento. Lo stesso destino che, a suo parere, dovrebbe spettare anche a JJ4, l'orsa considerata responsabile della morte di Andrea Papi, e MJ5, il maschio di 18 anni che lo scorso mese di marzo aveva ferito un uomo in Val di Rabbi.

«Non vorremmo che la campagna di odio e di vendette, che ha preso la forma di una vera caccia alle streghe, scatenata dal presidente della PAT avesse finito per armare la mano dei bracconieri», ha commentato Enpa in una nota pubblicata poche ore dopo l'annuncio della morte dell'animale.

Ha poi detto la sua anche la presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell'ambiente, Michela Vittoria Brambilla, che in un video messaggio ha così commentato: «Con l'individuazione del corpo di M62 si apre un nuovo capitolo nella penosa storia nella gestione degli orsi da parte dell'Amministrazione del Trentino – e aggiunge – Se l'autopsia dovesse confermare che si tratta di un atto di bracconaggio, si tratterebbe del primo tragico effetto del clima di odio e paura alimentato dal presidente Fugatti, che ne sarebbe moralmente responsabile».

La Provincia Autonoma di Trento ha quindi risposto con una nota in cui sottolinea che sul corpo dell'animale sono state rinvenute ferite che potrebbero far pensare a un combattimento con un altro maschio: «L’ipotesi è avanzata dal Corpo forestale trentino e potrà trovare conferma nei prossimi giorni dalle analisi – e aggiungono – Gli scontri tra plantigradi possono avvenire durante l’intero arco dell’anno e nella stagione degli amori, che è già iniziata, questo rischio aumenta».

Il tema del rischio di un'estate in cui prenda piede il bracconaggio era stato affrontato anche da Andrea Mustoni, Coordinatore Tecnico del progetto Life Ursus e responsabile comunicazione scientifica del Parco Adamello Brenta in un'intervista rilasciata a Kodami. L'esperto ha manifestato preoccupazione proprio al riguardo: «Se non si trovano soluzioni tecniche rapide e fattibili, distanti dagli schiamazzi che stiamo sentendo in questi giorni, andremo incontro a una fase in cui potrebbe diffondersi sempre di più il bracconaggio, finendo per avere un ruolo decisivo nell'abbassare il numero di orsi sul territorio. Non possiamo certo lasciare che sia l'illegalità a gestire il patrimonio collettivo della fauna».

M62 è stato riconosciuto immediatamente per via della marcature auricolari che gli erano state applicate nel novembre 2021. Era ritenuto "problematico" perché nell'estate di quell'anno aveva proposto comportamenti particolarmente confidenti ed aveva provato ad entrare in una dispensa. Rispetto agli altri orsi considerati "pericolosi", però, non aveva mai ferito persone.

Sempre nel 2021 era stato dotato di radiocollare. Il dispositivo, però, esattamente come accaduto per JJ4, aveva smesso di funzionare da tempo e la Provincia non era ancora intervenuta. Per questo motivo i comportamenti di M62, che da tempo si muoveva nella zona dell'Altopiano della Paganella, non venivano monitorati.

La cucciolata di M62, la cui madre era KJ1, era già nota in Trentino. Il fratello M57, infatti, oggi vive in un parco faunistico in Ungheria perché la Provincia Autonoma ne ha predisposto il trasferimento nel 2021. L'orso era stato catturato in seguito all'aggressione avvenuta nell'estate del 2020 ad Andalo, dove veniva spesso avvistato perché abituato a nutrirsi nei pressi degli abitati. Al tempo, infatti, i cassonetti della spazzatura della zona erano sprovvisti di dispositivo "anti orso".

La sorella di M62, invece, era F43, nota anche lei per l'abitudine a fare incursioni nei paesi. Si muoveva in Val Concei, a pochi chilometri dal Lago di Ledro, nel Trentino meridionale. Nei suoi confronti erano state effettuate attività di dissuasione, sparando contro di lei proiettili di gomma e monitorandola con il radiocollare. F43 è morta nell'autunno del 2022, proprio durante le operazioni di cattura per sostituzione del dispositivo.

La tendenza di questa cucciolata a mostrare comportamenti confidenti era stata sottolineata anche dal veterinario esperto di plantigradi, Alessandro de Guelmi il quale, poco prima dell'incidente che ha causato la morte di Andrea Papi, aveva rilasciato un'intervista agli attivisti di Stopcasteller, in cui dichiarava: «KJ1 era un'orsa estremamente elusiva ma, al termine dello svezzamento di questa cucciolata, qualche persona ignorante ha pensato di fare del bene nutrendo i suoi cuccioli. Questa è stata la fine per i 3 giovani M62, F43 e M57».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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