Tre orsi avvelenati nel 2023 in Trentino sui 7 morti in totale nell'anno appena trascorso. Si tratta di un bilancio pesante svelato durante la trasmissione "Mi manda Rai Tre" che però la Provincia autonoma di Trento si è affrettato a smentire con una nota.
«Nessuna conferma al momento sulle ipotesi di avvelenamento – si legge – non c’è ancora alcuna evidenza per suffragare la tesi dell’avvelenamento quale causa della morte di alcuni dei plantigradi deceduti nel corso dell’anno appena concluso. Non si possono confermare pertanto le ricostruzioni riportate durante la puntata, dal momento che le strutture provinciali sono in attesa del responso delle analisi che l’Istituto Zooprofilattico delle tre Venezie sta effettuando».
Tra gli orsi avvelenati ci sarebbe anche F36, trovata morta a settembre in val Bondone. Un sospetto nate dalle circostanze della morte dell'ora che era finita sulla lista nera di Fugatti a seguito di due incontri avvenuti con escursionisti nei mesi di luglio e agosto mentre si trovava in compagnia del suo cucciolo. Nella nota stampa diffusa dalla Provincia di Trento all'epoca del ritrovamento del corpo, non erano state indicate le possibili circostanze della morte, cosa avvenuta invece per altri plantigradi rinvenuti senza vita, come ad esempio M62, ucciso da un altro orso.
Dopo un lungo silenzio da parte delle autorità provinciali, a ottobre 2023 le associazioni di tutela animale Oipa e Leal sono state ammesse all'autopsia di F36. Dell'esame che dovrebbe chiarire le esatte cause della morte però non sono ancora stati resi noti i risultati ufficiali.
A seguito della messa in onda del programma sono intervenuti gli attivisti di Stop Casteller, che in Trentino si battono per tenere alta l'attenzione sulla struttura faunistica nella quale vengono rinchiusi gli orsi problematici, al cui interno al momento si trovano JJ4 e Papillon.
«Dopo questa infinita lista di morti sospette non vogliamo più sentirci rispondere "le indagini sono in corso". L'opinione pubblica, italiana ma anche trentina, vuole chiarezza su questo episodio. Se, come sostiene la trasmissione di Rai3, questi esemplari sono stati vittime di bracconaggio, chi per mesi ha inneggiato a questa supposta forma di "giustizia fai da te" ha una grossa responsabilità in quello che è successo e, presto o tardi, sarà chiamato a renderne conto nelle sedi opportune».
In trasmissione erano presenti Luigi Boitani, zoologo dell'Università La Sapienza di Roma, Sabrina Giannini, giornalista e conduttrice "Indovina chi viene a cena", Massimiliano Dona, presidente Consumatori.it, e Claudio Cia, consigliere Provincia autonoma di Trento. Quest'ultimo, pur dichiarando di non essere a conoscenza dei dati sugli avvelenamenti riportati dal programma ha fornito una spiegazione al fenomeno con «l'esasperazione della popolazione» nei confronti una gestione ideologica della questione orsi trentini.
Adesso, dovrà essere la Provincia Autonoma di Trento a chiarire se i dati riportati dalla trasmissione del servizio pubblico sono supportati dall'esito delle autopsie.