Arrivano dal Lazio due nuovi terribili casi di maltrattamenti sugli animali: ad Ardea, comune alle porte di Roma, sono stati trovati morti quattro gattini appena nati, mentre sulla spiaggia di Lavinio è stata rinvenuta, senza vita, una femmina di Bouledogue francese incinta.
I gattini, con ancora il cordone ombelicale attaccato, sono stati trovati in via Piave, nel centro della cittadina. Erano chiusi dentro una borsa. A notarli è stato un passante, che ha subito contattato l’associazione di protezione civile Le Aquile – Nucleo operativo guardie zoofile Anzio, guidata dalla presidente Sara Mastrantoni.
«I gattini erano piccolissimi, pesavano appena pochi grammi – racconta a Kodami Salvatore Lupoli, coordinatore capo delle guardie zoofile – Ci siamo mossi immediatamente dopo la segnalazione, ma purtroppo gli elementi emersi non sono bastati ad individuare l’autore di una simile atrocità».
Il secondo tragico rinvenimento è avvenuto sulla spiaggia di Lavinio: una Bouledogue francese incinta, con ferite su tutto il corpo e orecchie mozzate. «L’animale era dentro una borsa, a notarlo è stato un passante – spiega Lupoli – Siamo intervenuti subito, trovandoci davanti a una scena raccapricciante: aveva morsi su tutto il corpo, con le orecchie strappate. L’animale aveva il microchip che ci ha permesso di risalire alla sua famiglia e alla sua fidanzata, detentrice della cagnolina al momento dell’abbandono e a un veterinario che ha cercato di nascondere l’accaduto».
Grazie all’indagine condotta dalle guardie zoofile, insieme al commissariato di Anzio, è stato possibile ricostruire le tristi vicende della Bouledogue francese, Pedra: «La cagnolina – chiarisce Lupoli – era già stata censita lo scorso anno, l’avevamo trovata in un allevamento abusivo, privo di ogni tipo di requisito e di autorizzazione. Sul chip risultava ancora il numero di telefono del proprietario dell’allevamento, che aveva ceduto Pedra alla compagna».
La donna però «non è stata in grado di chiarire cosa fosse successo e si è difesa mostrando un certificato di morte naturale ottenuto da un centro veterinario». Le indagini, spiega Lupoli, hanno portato a tre avvisi di garanzia: «alla persona di riferimento di Pedra per uccisione di animale, alla fidanzata per occultamento di cadavere e al veterinario per falso. Speriamo che sarà fatta presto giustizia per questa atrocità».
Tra i tantissimi interventi che svolgono le guardie zoofile regionali Le Aquile ci sono anche delle storie a lieto fine, come quella del cucciolo di simil Labrador salvato a Nettuno: «Il piccolo era detenuto da un clochard e aveva entrambe le zampe rotte. L’uomo ha raccontato di essere stato vittima di un’aggressione in cui sarebbe stato colpito anche il cucciolo. Ora sta meglio, è stato visitato, ed è in cerca di adozione».
Chi volesse candidarsi per adottare il cucciolo può telefonare al numero 388 168 9009.