Non si fermano gli orrori contro gli animali. L’ultimo caso arriva dalla zona di Punta Penna a Vasto, in provincia di Chieti, dove sono stati ritrovati i corpi smembrati di cinque gattini, a cui qualcuno aveva attaccato dei petardi, per poi farli esplodere.
Una scena raccapricciante, avvenuta nei pressi di una colonia felina, di cui quei gattini non facevano parte.
I corpi dei piccoli sono stati recuperati dalla Asl veterinaria per tutti gli accertamenti. Il macabro rinvenimento è stato segnalato anche ai Carabinieri. Sul caso è intervenuta la Lega Nazionale per la difesa del cane (Lndc) Animal Protection che ha sporto denuncia, al momento contro ignoti, in quanto non è stato possibile individuare i responsabili di un gesto così atroce.
Per questo la Lndc ha lanciato un appello: chiunque abbia informazioni su questo terribile crimine può inviare una mail all’indirizzo avvocato@lndcanimalprotection.org, contribuendo così all’identificazione dei colpevoli.
«È spaventoso pensare che qualcuno abbia preso dei gattini e li abbia sottoposti a una tale tortura, lucidamente – spiega a Kodami la presidente di Lndc, Piera Rosati – E anche che abbia scelto di farlo vicino a una colonia felina, portando dei gattini estranei a morire proprio lì. Forse voleva essere un gesto di avvertimento o di rappresaglia verso le persone che si occupano dei gatti di quella zona? O è stato un semplice gesto di pura crudeltà? In ogni caso non può essere sottovalutata la gravità di quanto accaduto».
Rosati pone in evidenza anche il fatto che, proprio l’uso dei petardi, potrebbe far pensare che siano stati dei giovanissimi a compiere questo orrore: «E questa è un’ipotesi davvero preoccupante», sottolinea.
Come preoccupante è anche «l’escalation di violenze», come la definisce la presidente di Lndc, contro gli animali, spesso da parte proprio dei giovani: «Purtroppo anche in questo caso si tratta probabilmente di ragazzi e ancora una volta ci troviamo a lanciare l’allarme verso una generazione che mostra comportamenti preoccupanti e pericolosi, oltre a un’assenza radicale di empatia verso la vita altrui. Viene da chiedersi dove siano le famiglie di questi ragazzi e che tipo di educazione e di valori abbiano trasmesso loro».
La gravità dei fatti, spinge la Lndc a chiedere che sia subito identificato «chi ha letteralmente distrutto delle vite in maniera così spietata e che si prendano tutte le misure necessarie per punire e rieducare queste persone».
Il nuovo anno, purtroppo, si è aperto con alcuni gravissimi reati contro gli animali: il cane Aron, morto dopo essere stato legato a un palo e dato alle fiamme dal suo umano di riferimento e il gatto gettato a calci in una fontana e ucciso da una ragazzina sono solo gli ultimi orrori.
Si tratta di crimini che non possono più essere tollerati, come ribadito nella manifestazione che si è svolta domenica 14 gennaio a Milano, per chiedere la fine immediata delle crudeltà sugli animali.