Vi siete mai chiesti come fa una zanzara maschio a individuare la femmina della propria specie per potersi accoppiare? Molto probabilmente no, ma lo ha fatto un gruppo di ricercatori dell'Università di Nagoya, in Giappone, che ha scoperto che i maschi in cerca di una partner individuano le femmine della propria specie ascoltando e riconoscendo le frequenze specifiche del battito delle loro ali, ovvero il loro fastidiosissimo ronzio.
I risultati emersi dal loro studio pubblicato sulla rivista iScience, hanno infatti svelato come fanno i maschi di zanzara tigre (Aedes albopictus) e quelli della zanzara della febbre gialla (A. aegypti), due specie molto simili, a scegliere la femmina giusta: un sistema di riconoscimento che potrebbe persino avere importanti implicazioni per lo sviluppo di strategie innovative per il controllo di questi pericolosi insetti.
Queste due specie, infatti, sono i principali vettori di pericolose malattie, come la dengue e la febbre Zika. Inoltre, negli ultimi decenni, i territori in cui sono presenti entrambe le zanzare si sono sovrapposti sempre più frequentemente. Tuttavia, nonostante la stretta parentela e gli areali sempre più sovrapposti, le due specie non sembrano "confondersi" incrociandosi tra loro così spesso, anche se hanno un comportamento riproduttivo molto simile.
Come ha infatti spiegato Matthew Su, co-autore dello studio, «al crepuscolo, i maschi di zanzara Aedes formano uno sciame, un grande gruppo monosessuale in volo che aspetta che le femmine fertili si avvicinino. Quando una femmina entra nel gruppo, il maschio utilizza poi il suo eccellente udito per ascoltare il suono delle sue ali, avvicinarsi e tentare di accoppiarsi. Ma anche femmine di altre specie potrebbero entrare nel gruppo, quindi ci siamo interessati a come i maschi evitano di accoppiarsi con la specie sbagliata».
I ricercatori hanno quindi installato dei microfoni per misurare in laboratorio le frequenze del battito d'ali di maschi e femmine, confrontandole poi tra le diverse specie. Hanno scoperto che sia i maschi che le femmine di zanzara tigre producevano frequenze sonore più alte rispetto a quelle del ronzio delle zanzare della febbre gialla. Hanno quindi ipotizzato che potesse essere proprio questa la differenza a permettere alle zanzare di evitare accoppiamenti con la specie sbagliata.
Utilizzando poi dei ronzii artificiali fatti ascoltare ai maschi, gli scienziati hanno osservato che quelli di zanzara tigre rispondevano costantemente alle frequenze sonore più alte rispetto a quelli di zanzara della febbre gialla. «Crediamo che i maschi abbiano ottimizzato le capacità di rilevazione delle loro "orecchie" per adattarsi alle frequenze delle femmine della stessa specie», ha spiegato invece Azusa Kamikouchi, altra co-autrice dello studio. «Questo suggerisce che i maschi sono finemente sintonizzati sulle specifiche frequenze del battito d'ali prodotte dalle femmine della loro stessa specie».
La scoperta che l'accoppiamento delle zanzare dipende dal ronzio prodotto dalle femmine potrebbe rivoluzionare le attuali strategie di controllo degli insetti. Tradizionalmente, le trappole attraggono le femmine mentre depongono le uova per poi eliminarle, ma con questi nuovi dati, si potrebbe pensare di utilizzare specifiche frequenze di volo per attirare e catturare anche i maschi.
«Le trappole per l'ovodeposizione esistono, ma catturano principalmente le femmine, quindi abbiamo pensato, perché non catturare anche i maschi allo stesso tempo?» ha detto Su. «È importante molto pianificare in anticipo nuove strategie per evitare potenziali epidemie, specialmente considerando che gli effetti del cambiamento climatico stanno aumentando il numero di persone colpite dalle zanzare».
I ricercatori sottolineano però che, sebbene le trappole combinate potrebbero essere utilizzate per prevenire la riproduzione delle zanzare ed eliminarle del tutto, non sarebbe probabilmente la scelta migliore. Come abbiamo già sottolineato più volte su Kodami, le zanzare svolgono ruoli ecologici importanti come impollinatori per le piante e come fonte di cibo per tanti altri animali, ruoli che verrebbero interrotti dalla loro estinzione completa dagli ecosistemi. Tuttavia, il controllo limitato delle popolazioni effettuato solo nei posti più a rischio è considerato la soluzione migliore.
«Eliminare completamente le zanzare potrebbe non essere una buona idea, perché non conosciamo gli effetti sull'ecosistema», ha concluso Matthew Su. «Invece, riteniamo che il biocontrollo limitato e localizzato sia meglio. Alla fine, dovremo comunque convivere con le zanzare, idealmente con vite separate. Perciò, dobbiamo capirle e ridurre i numeri a livelli in cui le malattie vengono trasmesse molto meno». E il ronzio delle femmine per ingannare i maschi, potrebbe essere una nuova efficace "arma" a nostra disposizione.