“Operazione capodoglio”: il video del recupero dello scheletro dell’esemplare morto sulla costa laziale

In occasione della Giornata Mondiale delle balene tecnici, biologi, veterinari dell’IZS Lazio e Toscana, WWF, Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa al lavoro per riportare alla luce il capodoglio spiaggiato 5 anni fa sul litorale laziale.

22 Febbraio 2024
13:38
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Biologi e veterinari dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) di Lazio e Toscana, WWF e dipendenti del  Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa sono al lavoro per riportare alla luce lo scheletro del capodoglio spiaggiato 5 anni fa sul litorale laziale.

Si tratta di un esemplare di Physeter macrocephalus femmina della lunghezza di 512 cm, e con un’età stimata inferiore ad un anno. L'operazione viene definita una «vera e propria "rinascita" considerando che il capodoglio, morto nel 2019, è stato seppellito nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano per permetterne la decomposizione in sicurezza».

Il termine "rinascita" viene infatti utilizzato anche dalla naturalista e etologa Laura Pintore, responsabile Megafauna WWF Italia : «La fine di questo giovane capodoglio lo è perché potrebbe essere il mezzo per fare una giusta divulgazione scientifica e così poter sensibilizzare la gente sul tema e cercare soluzioni efficaci per la preservazione della specie».

In questi giorni sono partite le operazioni di scavo e pulizia dello scheletro che, una volta pronto, sarà destinato alla Casa Pelagos, il nuovo museo interattivo sul Santuario dei cetacei inaugurato lo scorso anno nell’Oasi WWF di Orbetello, in Toscana.

L’operazione prevede tre fasi di cui le prime due si sono già concluse: la prima consisteva nello scavo nel luogo dell'interramento, la seconda prevedeva la verifica di tutte le ossa (alcune delle quali ancora non sono stati ritrovate) e per finire ci sarà il trasporto dell'intero scheletro presso Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana.

L'installazione, invece, avverrà in Toscana ai margini del Santuario dei cetacei nei mesi estivi: in quell’occasione verrà svelato anche il nome scelto per il capodoglio dalle classi scolastiche del territorio che verranno coinvolte in attività educative sulla difesa di questi cetacei.

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La dottoressa Pintore ha anche sottolineato che: «il capodoglio è una specie considerata in pericolo di estinzione e la causa principale purtroppo siamo noi esseri umani. Il nostro eccessivo impatto sul mare è devastante: questi esemplari, come molti altri appartenenti all'ecosistema marino, possono morire per collisioni con grandi imbarcazioni e navi, intrappolati in attrezzi da pesca, ingerendo plastica. Inoltre, c'è da considerare un notevole aumento dell'inquinamento acustico. Si tratta del più grande predatore vivente ma è un "gigante fragile" in constante pericolo».

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