L’omissione di soccorso nei confronti di animali che abbiano subito lesioni a causa di un incidente stradale rappresenta – per le persone a vario titolo coinvolte nel medesimo sinistro – un illecito amministrativo punito con una sanzione pecuniaria che può anche superare i 1.600 euro.
L’omissione di soccorso nei confronti di persone rimaste ferite in un incidente stradale integra – se commessa dall’utente della strada al cui comportamento il sinistro è comunque ricollegabile – un delitto punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Sono poi applicabili tutta una serie di ulteriori misure e sanzioni amministrative accessorie come la sospensione della patente da uno a tre anni.
Un discorso ben diverso deve essere fatto con riguardo all’omissione di soccorso nei confronti degli animali che hanno subito lesioni perché investiti da un’auto. In questo caso, infatti, il comportamento non è ritenuto penalmente rilevante. Costituisce soltanto un illecito amministrativo punito dal Codice della Strada con una sanzione pecuniaria.
Anche se, obiettivamente, ci si potrebbe attendere qualcosa di più dall’ordinamento, si deve considerare – vedendo il bicchiere mezzo pieno – che sino a qualche anno fa la condotta non era ritenuta in alcun caso illecita.
È obbligatorio soccorrere gli animali feriti?
Il Codice della Strada stabilisce, al comma 9-bis del suo articolo 189, che il conducente il quale abbia una qualche responsabilità in un sinistro “da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno”. Ove non ottemperi a questo obbligo “è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 421 a € 1.691”.
La norma, poi, prevede che “le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso”. In questo caso, non ottemperando vanno incontro ad una sanzione che parte da 85 euro e può arrivare sino a 337 euro.
Ricapitolando: la norma in esame prevede possibili sanzioni per l’omissione di soccorso di animali compiuta da tutte le persone a vario titolo coinvolte nel sinistro. Punisce più severamente – con una sanzione che può superare i 1.600 euro – il conducente (o i conducenti) che abbia una qualche responsabilità nell’evento lesivo. Sanziona invece in maniera assai più lieve i passeggeri.
Non viene integrato alcun illecito, invece, se l’omissione è commessa da eventuali passanti che nulla hanno a che fare con l’incidente.
Si noti, ancora, come la norma faccia riferimento ad alcune categorie di animali soltanto: d’affezione, da reddito o protetti. Se l’animale non dovesse rientrare in una di queste categorie prescelte, il comportamento di omissione risulterebbe lecito in ogni caso.
Chi chiamare in caso di animali investiti?
L’intervento richiesto non è quello di un soccorso diretto nei confronti dell’animale rimasto ferito. Se non si possiedono le dovute competenze veterinarie, infatti, questo potrebbe rivelarsi addirittura deleterio. Inoltre, a seconda della stazza dell’animale o della sua contingente aggressività (accentuata dalla paura) potrebbe venirsi a creare una situazione di grave rischio per l’incolumità dell’improvvisato soccorritore.
Ciò che viene preteso dalla normativa, diversamente, è che il soggetto si attivi e faccia il possibile affinché intervengano tempestivi soccorsi. Sarà quindi sufficiente contattare le forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Vigili del Fuoco) e, eventualmente, i servizi veterinari dell’azienda sanitaria pubblica competente per territorio.