Storia a lieto fine per oltre duemila pesci che oggi sono stati salvati nelle acque del fiume Reno, nel Comune di Casalecchio, in provincia di Bologna.
La polizia locale della Città Metropolitana ha portato in salvo 40 carpe comuni e altri duemila pesci di acqua dolce, tra questi cavedani, barbe e alborelle, rimasti bloccati nella deviazione del canale di Reno a Casalecchio durante lo svuotamento necessario per le operazioni di pulizia. Gli agenti sono stati allertati prontamente dai cittadini che hanno notato i pesci annaspare in poche dita d'acqua.
Gli agenti e i volontari della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquea (Fipsas) hanno quindi unito le forze riuscendo scongiurare il rischio di anossia e liberando i pesci nelle acque del Reno a 50 metri di profondità. Durante le operazioni di salvataggio i pesci sono stati recuperati usando attrezzature specifiche come reti, guadini e un elettrostorditore.
Stessa storia, ma finale molto diverso per una vicenda analoga avvenuta nel 2017 sempre nelle acque del Reno. Anche in quell'occasione erano intervenuti gli agenti della Polizia della Città metropolitana per salvare i pesci rimasti intrappolati nel letto del fiume, svuotato a causa della siccità estiva. Purtroppo però in quel caso i soccorsi non giunsero abbastanza in fretta, determinando la morte di un gran numero di esemplari.
Con i suoi 1.232 km il Reno è uno dei fiumi più lunghi d'Europa, ma la mano dell'uomo, con le sue dighe e la creazione di canali artificiali, da anni ormai mettono a dura prova il suo ecosistema e la fauna.