Oltre 4.000 tartarughe di fiume sono state intercettate e salvate all’aeroporto di Lima, capitale del Perù, nell’ambito di una serie di controlli finalizzati a contrastare il traffico illegale di questa specie, catturata principalmente per rivedere le uova e la carne, consumata come prelibatezza in alcuni Paesi.
Il controllo è stato effettuato dai funzionari del Servizio Nazionale delle Foreste e della Fauna Selvatica (SERFOR) del Ministero dello Sviluppo Agrario e dell'Irrigazione lo scorso 15 dicembre, nell'ambito di un codice rosso attivato dall'Amministrazione delle Dogane Aeree e Postali di Callao presso l'Aeroporto Internazionale Jorge Chávez. La segnalazione riguardava la spedizione di 4.001 esemplari di tartaruga che avevano come destinazione finale l’Indonesia.
I funzionari dello scalo sono intervenuti notando che i documenti di spedizione non erano in regola, e hanno poi fatto scattare il sequestro. Oltre 400 rettili erano tartarughe Arrau (Podocnemis expansa), specie originaria del bacino dell'Amazzonia e dell'Orinoco ed Essequibo in Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela e Guyana. La provenienza non è stata determinata, e il sospetto è che siano state catturate tutte illegalmente. Sino alla fine degli anni ’90 non era considerata in pericolo dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ma da allora le cose sono purtroppo molto cambiate, e alla luce del drastico calo del numero di esemplari è stato raccomandato che venisse riclassificata come “in pericolo critico”.
Le altre tartarughe erano tartarughe amazzoniche dalla testa gialla (Podocnemis unifilis), la cui esportazione è effettivamente ancora concessa, ma è stato accertato che l'età indicata nel permesso era diversa dall'età stimata degli esemplari ispezionati. L'autorizzazione era stata concessa per animali di età compresa tra uno e tre anni, ma le tartarughe presenti nella spedizione presentavano caratteristiche tipiche degli animali molto giovani, nati da pochissimo. La tartaruga dalla testa gialla è una specie elencata anche nell'Appendice II CITES, classificata come vulnerabile secondo la legislazione del Perù. È la seconda tartaruga d'acqua dolce più grande dell'Amazzonia, e la lunghezza del suo guscio può raggiungere i 51 cm di lunghezza.
Tutti gli animali sono stati assegnati in custodia temporanea a un centro di allevamento autorizzato a Lima, dove verranno assistite e curate sino a quando non verrà stabilita la loro sistemazione finale. A oggi, fanno sapere dal SERFOR, non sono stati registrati decessi. Sono state inoltre avviate le indagini necessarie per determinare eventuali responsabilità amministrative.