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11 Settembre 2023
10:32

Ogni anno, con la luna piena, le femmine di squalo martello si radunano misteriosamente nella Polinesia francese

Ogni estate australe, tra gli atolli di Rangiroa e Tikehau nella Polinesia francese, decine di femmine di squalo martello si radunano misteriosamente in queste acque. Gli scienziati hanno studiato per la prima volta questo comportamento di una specie solitamente solitaria e a un passo dall'estinzione.

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Ogni anno, durante l'estate australe, nelle acque tropicali della Polinesia francese, nel Pacifico del Sud, si radunano decine di femmine di squalo martello maggiore (Sphyrna mokarran), una specie in grave pericolo di estinzione. Gli scienziati conoscono e osservano questi misteriosi raduni da circa 10 anni, ma solo ora stanno iniziando a capirci qualcosa più, scoprendo per esempio che il numero degli squali raggiunge il suo picco nelle notti di luna piena.

Come dimostrano i risultati del primo importante studio di approfondimento su questo fenomeno – recentemente pubblicati sulla rivista Frontiers in Marine Science – tra le estati del 2020 e del 2021, gli scienziati hanno osservato almeno 54 femmine (più un individuo dal sesso sconosciuto), che tra dicembre e marzo, si sono concentrate intorno a due atolli vicini – Rangiroa e Tikehau – nell'arcipelago delle Tuamotu, un gruppo di isole e atolli della Polinesia Francese.

Hanno così notato che più della metà degli squali martello erano residenti stagionali, ovvero trascorrevano intorno agli atolli un minimo di sei giorni al mese per un massimo di cinque mesi di fila. Secondo gli autori, le femmine osservate nelle vicinanze dell'atollo di Rangiroa si riunivano per lo più in un punto molto preciso chiamato "altopiano martello", un'area profonda dai 45 ai 60 metri, cosa che è già di per sé è un comportamento insolito.

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L’atollo di Rangiroa

I grandi squali martello sono infatti una specie solitaria, quindi l’elevato numero di femmine avvistate tutte insieme intorno agli atolli di Rangiroa e Tikehau indica chiaramente che l'area è un sito di aggregazione, che attrae gli squali per qualche ragione. Per gli scienziati, però, le femmine non sembrano interagire tra loro, per cui sono attratte individualmente da fattori ambientali esterni, apparentemente collegati ai cicli lunari.

Molto probabilmente, ipotizzano i ricercatori, la loro presenza è legata a quella di una particolare specie di manta di cui si nutrono, anch'essa minacciata di estinzione, ovvero l'aquila di mare ocellata (Aetobatus ocellatus). Quindi, il picco di femmine raggiunto nei giorni immediatamente precedenti e successivi alla notte di luna piena durante entrambe le estati, potrebbe essere legato a una migliore visibilità notturna proprio per andare a caccia di mante.

I grandi raduni di squali martello coincidono quindi con la presenza massiccia di aquile di mare, che arrivano nelle calme acqua delle lagune per riprodursi. Gli squali predano questi pesci, la cui stagione riproduttiva è un evento ciclico stagionale e prevedibile che gli squali tentano in qualche modo di intercettare, forse orientandosi anche grazie ai campi magnetici.

Gli autori dello studio hanno anche confrontato le loro osservazioni con i dati a lungo termine già raccolti sugli atolli, scoprendo che alcuni squali tornano ogni estate da almeno 12 anni. Il team ha infatti identificato, proprio grazie a questi dati, altri 30 tra squali femmine e maschi, che però venivano avvistati principalmente da agosto a ottobre, invece che durante l’estate.

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La domanda è quindi inevitabile, da cosa dipende queste separazione sessuale? Un comportamento simile era stato già osservato in passato in un'altra specie, lo squalo martello smerlato (Sphyrna lewini). Quasi sicuramente, questa segregazione stagionale tra i sessi è quindi in qualche modo legata alla biologia riproduttiva di queste specie: le lagune e le loro acque calde, calme e poco profonde, spesso fungono da nursery e rifugio per i piccoli di varie specie di squali.

Tuttavia, sottolineano i ricercatori, non sono riusciti ancora a confermare se gli atolli di Rangiroa e Tikehau costituiscono aree riproduttive o di crescita sicure anche per i grandi squali martello, ma sono già in corso ulteriore indagini per confermare questa ipotesi. Il mistero non è quindi ancora stato completamente risolto, ma nonostante ciò studi come questi sul comportamento e l'ecologia possono fornire indizi preziosissimi per tutelare questi minacciati giganti del mare.

Gli squali martello, di cui rimangono al mondo solo nove specie, sono tutti in pericolo di estinzione, alcuni in maniera critica. Conoscere quindi abitudini, migrazioni e cicli riproduttivi è il primo fondamentale passo per trovare misure di conservazione e politiche gestionali che possano proteggere questi animali tanto caratteristici e al tempo stesso fragili.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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