Come ogni anno, in tutto il mondo, il 3 marzo si celebra il World Wildlife Day, la più importante giornata dedicata agli animali e alle piante selvatiche del nostro Pianeta. La giornata fu istituita dalle Nazioni Unite nel dicembre 2013, per celebrare e rafforzare il valore intrinseco della biodiversità e dei suoi fondamentali contributi al benessere umano e allo sviluppo sostenibile. E la data non fu scelta a caso, il 3 marzo del 1973, infatti, fu firmata a Washington la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, più comunemente nota come CITES.
Ogni anno l'ONU scegli un tema da approfondire e promuovere che sia in linea con i principi fondamentali di rispetto e protezione della fauna e della flora selvatica. Il tema scelto per l'edizione del 2021 è quello delle foreste, fondamentali mezzi di sussistenza per le persone e per il Pianeta. In un periodo storico in cui la deforestazione e gli incendi stanno compromettendo interi ecosistemi, diventa quanto mai urgente rimarcare il ruolo centrale che le foreste ricoprono per una grossa fetta di biodiversità, ma anche per il benessere e il sostentamento di intere popolazioni, soprattutto indigene, che dai servizi ecosistemici offerti dalla flora dipendono direttamente. L'intento è quello di perseguire e promuovere attraverso le foreste e i suoi abitanti alcuni tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile scelti dall'ONU stessa «per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti», piante, umani e altri animali.
Sono tra i 200 e i 350 milioni le persone che vivono direttamente o nelle immediate vicinanze di boschi e foreste e che da queste traggono alcuni tra i bisogni fondamentale di ogni essere umano, inclusi cibo, riparo, energia e medicinali. Le popolazioni indigene sono quindi in prima linea nella difesa di questi ecosistemi e di tutta la biodiversità che racchiudono. Gli ecosistemi forestali ci offrono una quantità di servizi essenziali incalcolabili, come la tutela della biodiversità, la regolazione del ciclo dell'acqua, la difesa da frane ed erosioni, la fertilità del suolo, l'assorbimento di CO2 che mitiga l'innalzamento delle temperature e soprattutto producono direttamente cibo, legna e altre materie prime fondamentali per milioni di persone.
La pandemia, la crisi climatica e la perdita di biodiversità che accelerano sempre più ogni giorno, sono la prova evidente che qualcosa nel nostro modo di relazionarci con la natura e gli ecosistemi da cui dipendiamo si è rotto. Le foreste posso svolgere un ruolo centrale nella lotta a queste emergenze e nella promozione di nuovi modelli di gestione della fauna selvatica e del patrimonio forestale che soddisfino sia il benessere umano che la salvaguardia della biodiversità, per stabilire finalmente un nuova e più sostenibile relazione con i sistemi naturali.