Oggi, 14 maggio, in tutto il mondo si celebra il World Migratory Bird Day, la giornata mondiale interamente dedicata agli uccelli migratori. O meglio, una delle due giornate, perché proprio come tutte le migrazioni che si rispettino c'è un'andata e un ritorno. La seconda settimana di maggio si festeggia la migrazioni di ritorno, quella primaverile, mentre a ottobre si celebrerà quella autunnale di andata. Più o meno in concomitanza coi picchi migratori in tutto il mondo.
Quest'anno la campagna lanciata dal World Migratory Day punta ad attirare l'attenzione su una minaccia fin troppo sottovalutata e che interferisce con al vita di milioni di piccoli e grandi viaggiatori alati: l'inquinamento luminoso. Le luci artificiali notturne delle nostre città aumentano ogni anno sempre più velocemente. Lampioni, fari, impianti sportivi, insegne luminose o interi edifici completamente illuminati crescono di circa 2,2% ogni anno in tutto il mondo e oggi quasi un quarto dell'intera superficie terrestre è perennemente illuminata di notte.
Oggi più dell'80% della popolazione mondiale vive sotto un "cielo perennemente illuminato", numeri che si avvicinano addirittura al 99% se consideriamo solo l'Europa e il Nord America. Questo crescente utilizzo dell'illuminazione artificiale sta modificato drasticamente l'ambiente naturale, interferendo con la vita e le abitudini di tantissimi animali selvatici, tra cui gli uccelli migratori. Molte specie migratrici, infatti, viaggiano soprattutto di notte, quando non c'è il sole cocente, evitando così di incontrare pericolosi predatori e risparmiando un sacco di energie.
Molti migratori notturni come le anatre, le oche, i pivieri, i piovanelli e passeriformi di ogni genere, vengono colpiti dall'inquinamento luminoso. E anche quelli marini non sono esclusi, come le procellarie e le berte, che vengono spesso attirate dalle luci artificiali in situazioni pericolose sulla terraferma.
L'inquinamento luminoso può alterare i comportamenti degli uccelli come l'alimentazione, il canto e, soprattutto, la migrazione. La luce interferisce con i loro livelli di attività e con il loro dispendio energetico e quelli che migrano di notte sono chiaramente quelli più colpiti.
Le luci artificiali attirano e disorientano i migratori, che possono finire per girare in cerchio sulle città illuminate anche per ore. Questo comportamento innaturale indotto dalla luce può significare l'esaurimento delle riserve energetiche, con il conseguente aumento del rischio di predazione o collisione con edifici, veicoli e altre strutture.
Ogni anno, l'inquinamento luminoso contribuisce alla morte di milioni di uccelli causate dalle collisioni con edifici e altri ostacoli. L'obiettivo chiave di questo WMBD è perciò quello di far aumentare la consapevolezza di tutti sul problema dell'inquinamento luminoso e del suo impatto sugli uccelli migratori. La campagna vuole evidenziare, inoltre, tutte le possibili iniziative e le azioni che possono essere intraprese da tutte le parti in causa, inclusi noi semplici cittadini.
Esistono già diverse soluzioni per ridurre l'impatto dell'inquinamento luminoso e numerose governi, città, aziende e comunità in tutto il mondo stanno già adottando le misure necessarie per contenerlo. Linee guida concordate a livello internazionale sull'impatto delle luci su tartarughe marine e uccelli esistono già e sono state approvati dalla Conferenza della Parti sulle Specie Migratrici (CMS).
Tra questi ci sono la riduzione della quantità di luce emessa, la schermatura per ridurre gli effetti sull'ambiente circostante, l'utilizzo di un'illuminazione notturna parziale, magari solo durante i periodi di picco della domanda oppure sistemi in grado di modificare lo spettro luminoso a seconda del caso. Bisogna incoraggiare le amministrazioni ad adottare queste misure di sicurezza, per restituire finalmente il buio alla notte. L'oscurità naturale ha lo stesso valore del suolo, dell'acqua e dell'aria pulita e merita di essere tutelata per tutti.