A partire dal 2019 ogni 16 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale dei Macachi, iniziativa lanciata per la prima volta dalla ONG Barbary Macaque Awareness and Conservation. Diverse specie di macachi, in tutto il mondo, sono purtroppo in pericolo e questo è ciò che rende così importante questa giornata di sensibilizzazione. L'iniziativa è infatti pensata proprio per attirare l'attenzione sul drammatico calo demografico che stanno affrontando alcune specie a causa della perdita di habitat e, soprattutto, del commercio illegale.
Tra queste specie c'è anche la bertuccia, o scimmia di Barberia (Macaca sylvanus), l'unico primate non umano a vivere ancora libero in Europa. Un gruppo di circa 300 esemplari vive infatti a Gibilterra, dove furono introdotti dal Nord Africa probabilmente nei primi anni del 1600. Ma nel suo areale d'origine, tra Algeria e Marocco, questa specie di macaco rischia seriamente l'estinzione, anche per colpa dei selfie.
Oltre a subire una continua e inarrestabile deforestazione e finire coinvolta spesso in aspri conflitti con gli agricoltori, le bertucce africane vengono ancora strappate alle loro madri per essere vendute come animali da compagnia, oppure finiscono per essere legate a una catena, portate in giro per le strade, solo per permettere ai turisti di scattare qualche foto. Tra le foreste di Algeria e Marocco sopravvivono non più di 10mila esemplari, e proprio il commercio illegale resta una delle minacce principali.
Negli ultimi 20 anni i traffici illeciti di animali esotici sono cresciuti notevolmente, anche in Europa, e il mercato nero internazionale che riguarda le bertucce sembra essere in larga misura gestito anche dalla criminalità organizzata. Una sola bertuccia acquistata in Africa per circa 50 € può arrivare a essere rivenduta in Europa anche fino 2mila o 3mila €. La porta europea principale resta la Spagna, ma anche per l'Italia ci sono prove evidenti sull'importante ruolo che il nostro Paese ricopre come punto di passaggio. Negli anni scorsi, infatti, tra Sicilia e Campania sono stati sequestrati ben 5 esemplari.
La bertuccia un tempo viveva anche in buona parte dell'Europa meridionale, Italia compresa, ma purtroppo oggi è una delle specie di primati più minacciate al mondo. Diverse fondazioni e associazioni combatto per contrastare il commercio illegale, la deforestazione e lo sfruttamento, ma una grossa mano per salvare questa specie può arrivare anche da noi. Oltre a sostenere questi enti e queste organizzazioni, possiamo infatti dire basta ai selfie con le scimmie.
Se viaggiamo in Marocco, Algeria o Gibilterra contattiamo BMAC o altre ONG che tutelano la fauna selvatica, segnaliamo gli animali legati a catena e, soprattutto, smettiamola di scattare selfie e foto alle scimmie solamente per pubblicarle sui social. Questo non fa altro che alimentare il commercio illegale e lo sfruttamento degli animali. Segnaliamo la presenza di bertucce e altri primati sfruttati (si può fare anche in forma anonima).
Possiamo contrastare la normalizzazione dello sfruttamento della fauna selvatica anche semplicemente evitando di mettere "Mi piace", o di condividere, immagini e video di animali sfruttati sui social media. Indirizziamo amici e conoscenti verso le immagini dei macachi in natura e raccontiamogli cosa si nasconde dietro quelle foto. Anche così si combatte il mercato nero degli animali selvatici sfruttati e ognuno di noi può fare la sua parte.