Oggi tutto il mondo celebra i veri maestri dell'arte del volo: i rondoni. Dal 2019 ogni 7 giugno è infatti il World Swift Day, la giornata mondiale dei rondoni ideata dall'associazione Swifts Without Frontiers. Fin dalla sua primissima edizione, l'iniziativa ha visto coinvolte numerose personalità d'eccezione, come la nota primatologa Jane Goodall, madrina dell'iniziativa il cui obiettivo è raccontare al mondo intero i rondoni e le loro straordinarie vite al limite.
I rondoni sono infatti gli uccelli che meglio di tutti si sono adattati a una vita quasi perennemente in volo. Mangiano in volo, si accoppiano in volo e sono persino in grado di dormire senza smettere mai di volare: riposano una parte del cervello per volta, mettendo una sorta di pilota automatico, un po' come fanno i delfini in mare. A un rondone non serve toccare terra o posarsi su un albero, se non quando è arrivato il momento di costruire il nido e deporre le loro uova nelle cavità, l'unico vero vincolo biologico che li tiene ancora legati in un certo senso al suolo.
Se ne conoscono circa 113 specie in tutto il mondo, raggruppate per intero nella famiglia Apodidae, che in greco significa "senza piedi". Proprio perché sono "fatti per volare", i rondoni possiedono zampe minuscole, apparentemente inesistenti e usate solo per aggrapparsi alle cavità e alle pareti in cui nidificano. Sono così piccole che questi uccelli fanno davvero molta fatica a camminare e non sono in grado di alzarsi in volo dal suolo senza una spinta. Anche perché le loro ali, estremamente allungate, a terra sono solamente un intralcio. Per questo motivo se trovate un rondone a terra dovete contattare quanto prima un Centro di Recupero.
Nei cieli sono però dei veri artisti del volo: aerodinamici, eleganti, agilissimi e soprattutto veloci. Grazie alle ali lunghissime e a un corpo perfettamente aerodinamico simile a una rondine, i rondoni possono superare con facilità i 111 km/h in volo, con punte fino a 169 km/h toccate dal rondone codacuta (Hirundapus caudacutus). Molte specie sono anche tra i più straordinari migratori del nostro Pianeta. In un solo anno, per esempio, un rondone comune (Apus apus) che nidifica nei nostri centri storici percorre almeno 200mila km perennemente in volo, che nell'arco dell'intera vita diventano ben due milioni di km, abbastanza per andare sulla Luna e tornare indietro almeno cinque volte.
Ma i rondoni sono anche uccelli fragili e la sopravvivenza di molti di essi dipende direttamente da noi e dalle nostre attività. Nel nostro Paese si riproducono regolarmente tre specie diverse di rondoni, il già citato rondone comune (Apus apus), quello pallido (A. pallidus) e quello maggiore (Tachymarptis melba). Tutti e tre nidificano quasi esclusivamente in ambiente urbano e dipendono perciò fortemente da come gestiamo le nostre città e i nostri edifici.
Costruiscono i loro nidi in cavità, anche piccolissime, come i fori nei muri di edifici antichi e castelli, oppure negli spazi tra le tegole e addirittura nei cassonetti dove si avvolgono le tapparelle. La loro sopravvivenza e i loro nidi (che ricordiamo sono tutelati per legge) dipendono da noi, per cui le ristrutturazioni e lavori di manutenzione privati e pubblici che non tengono presenti la salvaguardia della fauna urbana, sono perciò una delle loro principali minacce.
Proprio per questo molte associazioni nazionali e locali che da anni si occupano di tutelare gli uccelli che vivono in città, stanno invitando proprietari, progettisti e responsabili di cantiere a prestare attenzione durante gli interventi e a consultare esperti e gruppi locali per cercare possibili soluzioni da mettere in pratica per proteggere le nidificazioni dei rondoni in città. Questo può avvenire per esempio con una riduzione parziale dei fori negli edifici, oppure installando cassette nido per sostituire le vecchie cavità perse.
In Italia l'associazione Monumenti Vivi, fondata da ornitologi e zoologi che studiano e tutelano gli animali in città, mette a disposizione di tutti alcune linee guida, casi studio, buone pratiche e documenti tecnici per fornire soluzioni efficaci che possano proteggere i nidi di rondoni e altri animali sia su edifici storici che moderni. Ai rondoni serve quindi tutto il nostro aiuto per permettere ai cieli delle nostre città di essere ancora invasi pacificamente dai loro spettacolari e chiassosi voli.