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22 Aprile 2023
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Oggi è la Giornata della Terra: riabituiamoci alla natura, ma facciamolo ogni giorno

Oggi è l'Earth Day, la giornata della Terra. La nostra casa è ogni anno sempre più calda, inquinata e povera di biodiversità. Ma quanto conosciamo davvero la Terra e tutti i suoi abitanti?

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Oggi, 22 aprile, si celebra la Giornata della Terra: l'Earth Day. Questo appuntamento globale è stato istituito nel 1962 dalle Nazioni Unite e rappresenta la più grande manifestazione ambientale al mondo, un momento di riflessione sullo stato della Terra e di tutti i suoi abitanti. La nostra Casa è infatti ogni anno sempre più calda, inquinata e povera di biodiversità a causa delle attività umane e proprio per questo, durante questa giornata, dovremmo celebrare e promuovere l'ambiente e la tutela di tutti i viventi.

Sia chiaro, appuntamenti come questo sono molto importanti per promuovere maggiore consapevolezza, cosa che continueremo a fare, ovviamente. Ma proprio oggi vorremmo invitarvi a riflettere su quanto davvero conosciamo il Pianeta sul quale abitiamo insieme a tutti gli altri nostri "coinquilini". Una riflessione che andrebbe affrontata, però, non solo durante l'Earth Day, ma ogni singolo giorno.

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La nostra Terra ha cominciato a formarsi, insieme al resto del Sistema Solare, ben 4,5 miliardi di anni fa. Un tempo talmente profondo e fuori dalla nostra portata, che si fa fatica anche solo a immaginare. Anche la vita – pensate un po' – è nata sin "quasi subito", già intorno ai 4 miliardi di anni fa. In tutto questo tempo, infinite forme di vita – bellissime meravigliose come sosteneva Charles Darwin –  si sono evolute, hanno fatto il loro tempo e poi si sono estinte.

Ben il 99% di tutte le forme di vita passate su questo Pianeta è ormai sparito per sempre, ma nonostante ciò, oggi sulla Terra ci sono forse decine di milioni di specie viventi – nemmeno lo sappiamo con precisione, in realtà – ed è forse da qui che occorrerebbe ripartire. Come pensiamo di poter salvare un Pianeta e la maggior parte dei sui abitanti se nemmeno sappiamo chi sono o come vivono? Come può esserci consapevolezza e conservazione in totale o quasi assenza anche solo di percezione?

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E non occorre di certo immaginarsi posti lontani ed esotici per riflettere su tutto questo, basta anche solo pensare alle piante e agli animali più comuni e vicini a noi, persino quelli che abitano le nostre città. Ammettiamolo, non abbiamo più la benché minima idea delle tantissime vite che strisciano, volano, nuotano o camminano intorno a noi, ed è di questo che dovremmo discutere ancora prima di celebrare una giornata come questa, ma bisognerebbe farlo ogni singolo giorno.

Chiediamocelo allora e iniziamo insieme a pensarci: quand'è stata, per esempio, l'ultima volta che ci siamo fermati ad ascoltare il canto degli uccelli fuori dalla nostra finestra o ad osservare gli insetti che svolazzano tra i fiori delle aiuole? A quanti di questi animali sappiamo dare anche solo un nome? E secondo l'ultimo rapporto degli esperti IPBES – la piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici – circa un quarto delle specie a rischio è destinato a estinguersi entro la fine del secolo.

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Le nostre vite sempre più diseducate alla natura e alla biodiversità, ci hanno fatto completamente perdere di vista tutto ciò, allontanandoci sempre più dalla crisi climatica ed ecologica che stiamo attraversando. Per colpa di questo allontanamento, difficilmente molti di noi riuscirebbero a riconoscere anche solo una manciata di specie animali o vegetali, che sia il rondone che sfreccia tra i palazzi del centro, la campanula che cresce sul bordo del marciapiede oppure quel coleottero cerambicide avvistato al parco.

E allora riabituiamoci alla natura, anche solo a quella che resiste a pochi passi da noi, finché c’è, perché è questo l’unico modo per salvare la Terra: conoscerci tutti, conoscere gli altri diversi da noi, unici e meravigliosi allo stesso modo. Impariamo quindi a osservare e a riconoscere gli animali e le piante che vivono in città, al parco o in campagna. Diamogli un nome e interroghiamoci su come vivono. Facciamolo anche a partire da oggi per celebrare questo Pianeta, ma che sia poi ogni giorno.

Solo attraverso la conoscenza e l’empatia verso le altre forme di vita riusciremo davvero a tutelare la meravigliosa diversità della vita che abita la tanto bistrattata Terra.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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