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23 Dicembre 2021
15:44

Oasi felina di Pianoro distrutta dalle fiamme, anche Damiano dei Måneskin sostiene la ricostruzione

C'è anche Damiano David, frontman dei Måneskin, insieme alle tante persone che nelle ultime settimane hanno voluto aiutare l’Oasi felina di Pianoro, all’entrata di Bologna, distrutta da un incendio a metà ottobre. Lo comunicano direttamente i volontari che gestiscono la struttura, i quali con un post su Facebook ringraziano la rockstar per l’aiuto.

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«Appena abbiamo visto quello che era successo io e la mia compagna abbiamo subito deciso di aiutarvi.  Siamo noi stessi proprietari di due gatti e non possiamo immaginare la sofferenza che avete passato. Era il minimo che potessimo fare e ci farebbe molto piacere venire a trovarvi al rifugio!».

C'è anche Damiano David, frontman dei Måneskin, insieme alle tante persone che nelle ultime settimane hanno voluto aiutare l’Oasi felina di Pianoro, all’entrata di Bologna, distrutta da un incendio a metà ottobre in cui sono morti anche 8 gatti. Lo comunicano direttamente i volontari che gestiscono la struttura, i quali con un post su Facebook ringraziano la rockstar per l’aiuto economico ma anche per le parole.

«Sono parole semplici e belle che potrebbero venire da una qualunque delle tante persone generose che ci hanno aiutato in questo periodo dopo che l'incendio di  metà ottobre che ha devastato la nostra struttura. Solo che non provengono esattamente da "uno qualunque", ma da una persona conosciuta letteralmente in tutto il mondo che nell'ultimo anno non ha fatto altro che raccogliere successi straordinari. Un giovane ragazzo dall'animo nobile e sensibile, che tra i suoi mille impegni ha saputo trovare il tempo e il modo per starci vicino e di farci commuovere. Grazie Damiano, vi aspettiamo in Oasi».

Una brutta vicenda quella capitata all’Oasi felina la notte del 14 ottobre, quando le fiamme hanno distrutto tutto compresa l’infermeria dove erano ospitati Ametista, Gigetto, Trico, Theo, Alexis, Lauretta, Ginger e Anastasia, gli 8 gatti che purtroppo sono morti carbonizzati.

Molti altri mici, terrorizzati, sono scappati e ora sono dispersi chissà dove. E quelli rimasti, sono al freddo perché strutture, strumenti e apparecchiature che erano state donate ai volontari e nelle quali negli anni avevano investito decine di migliaia di euro, non esistono più. Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute e dall’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza non sono state viste entrare figure durante la notte. Potrebbe essere stato un cortocircuito ma al momento non è ancora possibile fare ipotesi.

Sulla pagina di Una zampa sul cuore , l'associazione che dal 2012 si occupa dell’Oasi, i volontari hanno raccontato la terribile notte, chiedendo un sostegno per la ricostruzione di questo luogo che era diventato un punto di riferimento per tantissimi gatti che lì trovavano rifugio, cibo e riparo.

«Voi sapete quando amore e quante energie abbiamo investito in questo posto e quante storie si intrecciano in questi nostri pochi e amatissimi metri quadri. Oggi più di metà dell’Oasi non esiste più e non sappiamo come potremo andare avanti dopo questa notte maledetta… Se, intanto, volete esserci vicini e aiutarci con le emergenze più gravi, vi chiediamo di fare una donazione in questo fondo che abbiamo appena creato. Stateci vicini se potete, non ne abbiamo mai avuto così bisogno… ». La gara di solidarietà è partita immediatamente e in tantissimi hanno prestato il loro aiuto.

Le colonie feline

Una colonia è un gruppo di gatti che frequenta una determinata area e coabita nel medesimo territorio. I mici sono accuditi e nutriti grazie all’aiuto di volontari. I luoghi più comuni dove si vengono a formare sono i giardini condominiali, parchi, orti e strutture abbandonate.  Si tratta di una forma di aggregazione che permette di tenere sotto controllo la presenza, la salute le nascite degli animali sul territorio, evitando così di incrementare il fenomeno del randagismo.

La Legge nazionale che tutela le colonie è la 281/91 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”) che vieta qualsiasi forma di maltrattamento o crudeltà nei loro confronti, includendo anche l’ostacolarne il nutrimento e l’impedirne il riparo. È inoltre vietato, al fine di tutelare la sopravvivenza degli animali, spostare le colonie feline dal loro insediamento di origine, salvo in casi eccezionali.

Le ASL, in base alla Legge sono obbligate a sterilizzare gratuitamente i gatti appartenenti alle colonie feline del loro territorio e a reinserirli nel gruppo. E la disposizione statuisce che i gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili.

Inoltre, enti e associazioni possono, d’intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie facendole registrare presso il Comune ove si trovano da un responsabile, solitamente un volontario, che viene formalmente incaricato di occuparsi di tutto ciò che attiene il suo mantenimento, salvo che per le spese veterinarie che rimangono a carico del Comune.

Infine, la Legge attribuisce al Sindaco, l’esercizio della tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale e, sempre allo stesso spetta la vigilanza sulla osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali.

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Simona Sirianni
Giornalista
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