Due nutrie prese ferocemente a bastonate fino ad ucciderle sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso della rabbia dei membri del Circolo Acli di Grassina, frazione di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, i quali hanno deciso di non tacere più su queste assurde violenze. Con un avviso, pubblicato sulla pagina Facebook, il presidente del club ha annunciato che non si tollererà più alcuna inciviltà.
«Dopo la seconda nutria presa a bastonate e uccisa in modo gratuito da giovani fruitori del circolo, il consiglio ha deciso di inviare le immagini alle forze dell’Ordine affinché possano identificare e denunciare i vandali ormai acclarati per il reato configurato nell’Art. 544 bis del Codice penale che recita «chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni…».
Non sono solo i due poveri animali massacrati a scatenare la riprovazione dei soci del Circolo: la struttura stessa ha subito recentemente anche alcuni atti di vandalismo e tutto insieme ha portato il Consiglio di Presidenza ad attivarsi, ammonendo e vietando l’ingresso al circolo «a tutti coloro che NON avranno comportamenti rispettosi di persone, cose e animali. L’inciviltà non sarà più ammessa. La denuncia all’autorità di pubblica sicurezza scatterà automaticamente». Una decisione forte e, soprattutto, condivisa dall’intero paese.
Il circolo Acli, del resto ha proprio come obiettivo la pace, ma forse qualcuno nel Paese non è della stessa idea: la speranza è che, sebbene non ci sia alcuna certezza se l’uccisione di due animali innocui e gli atti vandalici siano stati compiuti dalle stesse persone, possa servire almeno da deterrente far sapere loro che esistono delle telecamere di sicurezza e che qualcuno sia pronto a presentare denuncia.
Un'ennesima brutta vicenda quella segnalata dalla Toscana che prosegue la scia di violenza perpetrata sugli animali in questi ultimi mesi. Tante, troppe crudeltà alle quali, però, fortunatamente, si contrappongono anche tante altre storie più positive e dai finali che lasciano ancora qualche speranza: è di qualche giorno fa, per esempio e per restare in provincia di Firenze, l’apertura delle porte di una scuola da parte del preside a una cagnolina che un’insegnante non sapeva a chi lasciare, che ha così trascorso con la sua umana una mattinata tra le carezze degli alunni e passeggiate nei corridoi dell’istituto. Una dimostrazione di sensibilità che, nonostante tutto, ben dispone gli animi.