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23 Maggio 2023
16:35

Nutria a spasso per le strade di Roma. L’etologa: «Colonizza habitat come il Tevere dove può proliferare»

Una nutria è stata avvistata a Roma nei pressi dell'ingresso dell'ospedale Fatebenefratelli, sull'Isola Tiberina. La presenza di questo roditore è ormai consolidata nei pressi del Tevere che, come spiega l'etologa Federica Pirrone, rappresenta il suo habitat ideale.

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Una nutria a spasso nel cuore di Roma, immortalata all’ingresso dell’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli, una struttura che sorge in mezzo al Tevere. Le immagini, uno spezzone video di qualche decina di secondi, sono state diffuse su Instagram dalla pagina "Welcome To Favelas", scatenando il dibattito sulla presenza di questo grosso roditore nei pressi di un ospedale e in generale nel centro della Capitale.

In realtà la presenza delle nutrie a Roma è ormai accertata da tempo. Il roditore, originario del Sud America, è stato introdotto nel Vecchio Continente dall’uomo, interessato alla sua pelliccia, e si è diffuso rapidamente sul territorio italiano in seguito ai rilasci intenzionali e alle fughe dalla cattività degli allevamenti. Non trovando predatori naturali, la popolazione è cresciuta e ha trovato il suo habitat ideale lungo fiumi, canali e torrenti.

La nutria è vittima di pregiudizi legati a questioni sanitarie e al fatto che «porti malattie»: affermazioni mai dimostrate né supportate da studi scientifici. Si tratta, invece, di una specie esotica invasiva che ha inevitabilmente un impatto sugli ecosistemi locali e sulla biodiversità. Lo ha confermato anche il Ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura nel Piano di gestione della nutria redatto, nel 2018, con l’Ispra, spiegando che gli impatti prodotti dalla nutria nel Lazio riguardano sia danni agricoli e indebolimento delle arginature che danni ecologici, registrati soprattutto all’interno del sistema regionale delle aree protette.

Il piano prevede un monitoraggio della popolazione di nutrie nelle aree protette del Lazio con «eventuale eradicazione locale in virtù del loro interesse naturalistico e della necessità di salvaguardarne gli equilibri ecologici» in riferimento alla Riserva naturale Lago di Posta Fibreno, alla Riserva naturale Regionale Lago di Vico, al Monumento naturale "Giardino di Ninfa", alla Riserva naturale Regionale di Macchiatonda e alla Riserva naturale Laghi Lungo-Ripasottile. Sulla presenza delle nutrie in ambito urbano, invece, se ne deve eventualmente occupare il Comune con ordinanze ad hoc, proprio come accade per cinghiali o topi. E come detto, la presenza delle nutrie nel Tevere è ormai accertata e supportata anche da altri avvistamenti.

A inizio anno una nutria era stata avvistata nei pressi di Castel Sant’Angelo, poi era arrivato un altro avvistamento in zona Prati (piazza Cavour), altri si sono registrati alla Borghesiana. Si tratta in tutti i casi di avvistamenti notturni – si tratta d’altro canto di una specie semi-acquatica notturna/serale – e di singoli individui: «La nutria tende a colonizzare habitat in cui può proliferare meglio, ossia le zone con la tipica vegetazione palustre, da lì il Tevere – spiega l'etologa e membro del comitato scientifico di Kodami, Federica Pirrone – è un erbivoro generalista, quindi dove c'è vegetazione lei si installa, con una particolare predilezione per tuberi e radici che scova sott'acqua».

I cassonetti dell’immondizia quasi sempre straboccanti rappresentano a loro volta una fonte di cibo, anche se per le nutrie non vale lo stesso discorso di cinghiali, altri animali selvatici che spesso si spingono lungo le strade di Roma. Nel caso dei cinghiali infatti sono i cassonetti la principale causa della loro presenza in città: il facile accesso al cibo spinge questi animali ad avvicinarsi ai centri abitati, e a temere sempre meno l'uomo e i suoi insediamenti.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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