Un nuovo nido di tartaruga Caretta caretta è stato trovato in Cilento, lungo la spiaggia di Acciaroli. A scovarlo è stato un addetto alla pulizia dell'arenile che ha poi prontamente segnalato la nidificazione alla rete di monitoraggio coordinata dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. L'area è stata immediatamente messa in sicurezza e protetta dai volontari di ENPA e Legambiente, che sorveglieranno il nido fino alla schiusa.
Si tratta del dodicesimo nido campano, il primo ad Acciaroli ma l'ottavo per il Cilento, che in questa speciale "competizione" tra le coste preferite dalle tartarughe marine è davanti al Litorale Domitio casertano, fermo per ora ad "appena" cinque nidi, tutti concentrati sulle spiagge di Castel Volturno. La stagione riproduttiva di questi rettili marini corazzati è quindi entrata nel vivo e sta coinvolgendo fortunatamente diversi litorali italiani.
A oggi siamo a quota 51 nidi segnalati, la maggior parte concentrati in Sicilia e Calabria (15 a testa) ma non solo. Ci sono nidi anche in Puglia (4), Lazio (3), Sardegna (1) e Toscana (1), al momento la regione più settentrionale a custodire le preziose piccole uova bianche.
Globalmente considerata Vulnerabile dalla IUCN, la tartaruga marina, anno dopo anno, sta lentamente aumentando il suo raggio d'azione, complice anche l'aumento delle temperature globali e la crescente attenzione e sensibilità verso questi animali, un tempo gravemente minacciati.
Il numero di nidi sta infatti lentamente crescendo su tutte le nostre coste e lo scorso anno furono ben 244 quelli segnalati in Italia alla fine della stagione. Esperti, associazioni e volontari monitoreranno e proteggeranno gelosamente tutti questi nidi da qui a settembre, mese in cui si concentrano la maggior parte delle ultime schiuse.
Ogni femmina di Caretta caretta depone mediamente tra le 100 e le 150 uova della dimensione di una pallina da ping pong, che vengono accuratamente seppellite in una camera sotto la sabbia. Ripeterà quest'operazione più volte durante questi mesi, che essendo anche quelli più "intensi" per la stagione balneare sono, purtroppo, anche quelli più rischiosi.
Turismo di massa, calpestio, mezzi di pulizia e ombrelloni possono infatti compromettere lo sviluppo, la schiusa o la risalita delle piccole tartarughine, che hanno bisogno di almeno 40 giorni dalla deposizione per affacciarsi sul mondo esterno per la prima volta. Proprio per questo i nidi hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile per essere protetti, cosa che fortunatamente sta avvenendo.
Quanti saranno i nidi quest'anno? Non ci resta che attendere e sperare di poter spostare ancora più su l'asticella, la stagione delle deposizioni delle tartarughe marine è appena entrata nel vivo.