Ultimamente le orche stanno facendo parecchio parlare di sé, basta pensare al gruppo che vive lungo le coste della penisola iberica e che da tre anni ormai sperona e mette sistematicamente fuori uso tutte le imbarcazioni che incontra in mare. Di recente, però, questi eccezionali cetacei sociali hanno attirato molta attenzione anche per un altro comportamento mai visto prima: l'adozione da parte di una femmina di un piccolo globicefalo appena nato.
I ricercatori che hanno osservato e descritto questo comportamento, primo caso in assoluto di cure parentali di un'orca nei confronti di un'altra specie, avevano persino azzardato l'ipotesi del rapimento. Esperti e ricercatori stanno in realtà ancora cercando di capire cosa sia esattamente accaduto e come mai l'orca abbia adottato il piccolo globicefalo tuttavia, nel frattempo, è accaduto di nuovo e sempre nelle stesse acque.
Nei giorni scorsi, i ricercatori del gruppo Icelandic Orcas che studia e monitora la popolazione di orche che vive nei mari d'Islanda, hanno avvistato e fotografato un'altra femmina con piccolo di globicefalo (Globicephala melas) appena nato al seguito. Gli esperti stanno ancora analizzando filmati e immagini per identificare l'esemplare e cercare di capire cosa possa essere successo, ma questo secondo avvistamento potrebbe supportare ulteriormente l'ipotesi rapimento.
Lo scorso febbraio, uno studio pubblicato sul Canadian Journal of Zoology, aveva descritto in maniera molto dettagliata i primi avvistamenti effettuati in Islanda dai ricercatori di Orca Guardians Iceland nell'agosto 2021, quando è stato osservato per la prima volta un gruppo di orche che nuotava assieme a un piccolo globicefalo appena nato. Quando però le orche sono state avvistate nuovamente, sette mesi dopo, del piccolo globicefalo adottato da una femmina conosciuta come Sædís non c'era più alcuna traccia.
Il globicefalo appena nato era già in pessime condizioni di salute quando era stato avvistato la prima volta ed era abbastanza evidente che non sarebbe riuscito a sopravvivere a lungo senza le cure e il latte della sua vera madre. L'ipotesi del rapimento ha però iniziato a prendere forma nella mente dei ricercatori soprattutto grazie a un'ulteriore avvistamento, avvenuto a circa un'anno di distanza dal primo.
Lo stesso gruppo di orche è stato visto interagire in maniera piuttosto insolita proprio con un gruppo di globicefali. Questi ultimi, stavano infatti inseguendo e tentando di allontanare le orche del gruppo di Sædís, tuttavia, appena provavano a voltarsi e a cambiare direzione anche le orche si giravano nella stessa direzione cominciando a inseguirli. Questa insolita interazione con continui inseguimenti reciproci è stata osservata numerose volte dai ricercatori, che si sono quindi chiesti: e se le orche stessero tentando di rapire un altro piccolo globicefalo?
Orche e globicefali vivono in strutture sociali e gruppi familiari organizzati in maniera molto simile. Formano legami familiari molto forti e che possono durare per tutta la vita, soprattutto quelli che si instaurano tra una madre e le sue figlie femmine. L'organizzazione sociale è per entrambe le specie di tipo matriarcale e le femmine restano solitamente per tutta la vita nel gruppo in cui sono nate. Sædís, però, non è stata mai vista con un piccolo tutto suo e per qualche motivo ancora da chiarire potrebbe non essere mai riuscita a diventare madre (o aver subito un aborto), spostando così le sue attenzioni verso i piccoli di globicefali, rapiti e adottati come sostituti dei propri figli.
Questo nuovo avvistamento tra le acque islandesi riaccende quindi l'attenzione verso questo insolito comportamento, tuttavia solleva ancora una volta molte più domande che risposte. Si tratta di nuovo di Sædís? Considerando che le orche sono animali fortemente culturali, questo comportamento potrebbe diffondersi ulteriormente? Gli esperti non hanno ancora trovato una risposta né una prova certa che si tratti effettivamente di un vero e proprio rapimento.
Continueranno quindi a monitorare e a studiare il materiale e i video a disposizione. L'unica cosa di cui sono certi, purtroppo, è che per i piccoli globicefali adottati dalle orche difficilmente può esserci un lieto fine, considerando che nessuno dei piccoli avvistati finora è mai stato rivisto una seconda volta.