«Nonostante da più parti venga detto di ridurre drasticamente gli allevamenti intensivi di polli, in Italia la Regione Emilia-Romagna ha autorizzato i lavori (già in corso) per la creazione di un nuovo maxi allevamento di polli Fileni in località Cavallara, nel Comune di Maiolo. Noi diciamo no agli impianti intensivi qui e ovunque».
Contro il progetto in questione è nato “Per la Valmarecchia – Comitato civico spontaneo per la tutela dagli effetti degli allevamenti intensivi" perché i dubbi da parte dei cittadini riguardo all'imminente sbarco dell'azienda marchigiana in Valmarecchia sono tantissimi.
E le ragioni sono diverse: da quelle di natura ambientale, sociale e turistica del territorio, a quella, non meno importante, della bufera scatenata dall’inchiesta di Report che avrebbe evidenziato pratiche scorrette di allevamento e abbattimento degli animali.
«La vicenda ha inizio nel gennaio del 2020 – scrive il Comitato – quando Fileni, azienda marchigiana specializzata nella produzione di carne, ha presentato alla Regione Emilia-Romagna il progetto di un nuovo allevamento intensivo nell'area della Cavallara acquistata in precedenza. L'iter si è concluso poi nell'aprile 2022 con l'autorizzazione ad avviare i lavori, dopo l'approvazione di una variante al piano regolatore del Comune di Maiolo. Sorgeranno così 16 nuovi capannoni, grattacieli orizzontali capaci di ospitare oltre 500mila polli all'anno allevati per 81 giorni prima di essere macellati».
Per il Comitato, una struttura del genere provocherà notevoli disagi alla popolazione, a cominciare dalla sua breve distanza dai centri abitati: «L'attività genererà pesanti emissioni di ammoniaca e metano, in grado di pregiudicare la qualità dell'aria e delle acque. Siamo molto preoccupati per un intervento di cui nessuno ha finora informato i cittadini e del quale, come noi, erano completamente all'oscuro – precisa ancora il Comitato – Un intervento che riporterà la valle indietro di 50 anni, con problematiche ambientali e paesaggistiche di grande impatto sulla salute del territorio. Onestamente, poco regge anche la promessa di nuovi posti di lavoro in Alta Valle dato che sarebbero 3 soltanto. Crediamo che questa vertenza non sia soltanto locale, ma regionale se non nazionale».
Per informare i cittadini il Comitato ha promosso un'assemblea sabato 11 febbraio alle 20.30, a Novafeltria, presso il Teatro Sociale, nella quale verrà presentato il progetto e sarà possibile intervenire e ascoltare le testimonianze di chi già vive nei pressi di un allevamento intensivo Fileni.
All'incontro, infatti, sarà presente anche il presidente del Comitato per la Vallesina, che come il Comitato per l'Alta Valmarecchia, si è costituito per dare voce ai disagi legati alla presenza dello stabilimento della Ponte Pio srl in provincia di Ancona.
La denuncia dai cittadini che vivono a ridosso dello stabilimento nasce, infatti, dalla preoccupazione che i danni che questa realtà può fare nell'anconetano, dove la presenza di questi allevamenti è di cinque volte tanto la media nazionale, ricadano alla fine esclusivamente sulle spalle dei cittadini e sull'ambiente.