La recente scoperta di nuovi fossili di pterosauri ritrovati in Giordania ha permesso di scoprire nuovi dettagli sul volo di questi straordinari rettili alati, suggerendo che alcuni potrebbero essere stati molto più simili agli uccelli moderni di quanto si pensasse finora. I ricercatori hanno infatti analizzato due specie di pterosauri bene conservate scoprendo che utilizzavano tecniche di volo differenti, influenzate dalle strutture interne delle loro ossa.
Uno studio coordinato da Jeffrey Wilson Mantilla dell'Università del Michigan dimostra come le ossa di questi animali estinti, nonostante la loro fragilità e tendenza a deteriorarsi, conservino un'impronta per capire la loro complessa meccanica di volo. Grazie a scansioni estremamente dettagliate di questi fossili, il team ha scoperto che il grande Arambourgiania philadelphiae (ben 10 metri di apertura alare) presentava delle spirali interne nelle ossa.
Queste strutture erano molto simili a quelle che si trovano oggi negli uccelli che planano e sfruttano il volo veleggiato, come per esempio le aquile. Tutto questo suggerisce quindi che questi pterosauri di grosse dimensioni volassero sfruttando le correnti d'aria, mantenendo le ali aperte e ferme in una posizione perlopiù fissa.
Al contrario, i fossili della seconda specie studiata, Inabtanin alarabia, più piccola (5 metri di apertura alare) e nuova alla scienza, mostravano strutture ossee a reticolo, più simili a quelle degli uccelli che battono attivamente le ali per volare. Questa configurazione permetteva a questi pterosauri di sostenere la forza necessaria per un volo battuto e attivo, suggerendo una modalità di volo più dinamica rispetto alla planata.
La scoperta di queste differenze aprono nuove domande su come le oltre 100 specie di pterosauri conosciute si spostassero nei cieli. Alcuni potrebbero aver preferito planare su lunghe distanze, mentre altri erano più adatti a sfruttare il battito delle ali per brevi voli. Questo studio non solo arricchisce quindi la nostra comprensione sulle modalità di volo degli pterosauri, ma getta anche una nuova luce sull'evoluzione del volo stesso nei rettili preistorici.