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5 Febbraio 2021
15:36

Nuovi avvistamenti nel barese, in Puglia torna la pantera?

Una pantera nera è stata avvistata nella zona del comune barese di Castellana Grotte. Il sindaco ha cercato di tranquillizzare la popolazione con un post su Facebook: «Niente panico, ma prudenza». La prima segnalazione della presenza del felino in Puglia risale al 15 gennaio 2020. Possibile che sia sempre lo stesso. Le ricerche sono in atto.

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pantera nera
Nuovamente avvistata una pantera nera nel barese

Chissà se è la stessa presunta pantera nera che dal 15 gennaio 2020 spunta ogni tanto qua e là lungo la Puglia. Ieri, 4 febbraio, pare sia tornata a bazzicare nella zona del comune barese di Castellana Grotte, agitando non poco i cittadini e lo stesso sindaco Francesco De Ruvo il quale, dopo varie segnalazioni di avvistamenti arrivate al suo ufficio, ha cercato di tranquillizzare la popolazione con un post su Facebook: «Niente panico, ma prudenza».

Per poi immediatamente dopo, allertare i Carabinieri Forestali che si sono recati sul posto per i controlli insieme ad alcuni esperti di questo tipo di felini. La ricerca è tuttora in atto.

Il "curioso" amore della pantera per la Puglia

Il primo avvistamento in Puglia di una pantera nera, presumibilmente dello stesso esemplare, ma non è certo, risale, come detto, al 15 gennaio 2020, più di un anno fa. La presenza di un grande felino nelle stesse vicinanze era stata comunicata alle autorità da un uomo che stava andando a lavoro nella sua fabbrica in via Castelnuovo a San Severo. Da allora si sono susseguite decine di segnalazioni dal nord al sud della regione.

La penultima a Ostuni nel novembre 2020, quando il sindaco Guglielmo Cavallo aveva invitato i suoi cittadini a non fare jogging nella zona, dopo gli avvistamenti dell'animale lungo la strada dei colli e il ritrovamento di impronte compatibili con un felino di quella taglia.

Scettici gli esperti

Ogni anno questi avvistamenti sembrano aumentare in Italia, ma raccolgono sempre un certo grado di scetticismo tra gli esperti. Kodami ha contattato Emiliano Mori, ricercatore del CNR e consigliere ATIT (Associazione Teriologica Italiana) che ha commentato così il ritorno del felino: «Ogni anno c'è un aumento costante di segnalazioni di pantere in varie zone d'Italia, ma di fatto non esistono mai prove certe. Siamo in un epoca di smartphone, di fototrappole, di grandi fotografi naturalistici ma nessuno ha mai fotografato queste sedicenti pantere in Italia. Il melanismo, l'eccesso di pigmentazione nera in leopardi e altri felini, è abbastanza comune ma sembra che ci siano più pantere nere in Italia che in Indonesia.»

«Quello che succede spesso – continua lo studioso di mammiferi – è che si tratta di gatti domestici o talora di cani che, osservati nella notte, magari possono sembrare pantere. Spesso e volentieri vengono fotografate in aree aperte, campi coltivati o negli oliveti, ma queste foto non sono mai nitide. A dispetto di questo cospicuo numero di segnalazione a quest’ora dovremmo avere addirittura una popolazione riproduttiva e tra l’altro è anche molto difficile che ci siano così tanti privati che le possiedono in Italia.»

Bisogna difendere la pantera nera

Per questo splendido felino, che trascorre le sue giornate sugli alberi delle foreste tropicali, sopravvivere sta diventando sempre più difficile. La deforestazione, l'uccisione da parte dell'uomo e il commercio illegale sono le principali minacce. Il WWF è impegnato in molti progetti per la tutela dei grandi felini in diverse parti del mondo. Tra questi è stato sviluppato un programma per favorire la conservazione dei felini asiatici con l’obiettivo di sensibilizzare le popolazioni e migliorare la convivenza tra l'uomo e le specie selvatiche.

Inoltre, l'associazione lotta da anni contro il commercio illegale di specie rare. In particolare studia le rotte clandestine e gestisce i Centri di Recupero Animali Selvatici ed Esotici, dove vengono accolti gli animali sottratti ai trafficanti illegali. In collaborazione con la IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) ha istituito inoltre la rete TRAFFIC per combattere il traffico di piante e animali selvatici.

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Simona Sirianni
Giornalista
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