Nei giorni scorsi si sono diffuse delle informazioni non propriamente corrette circa gli avvistamenti di cicogna nera (Ciconia nigra) in Sila (Calabria). LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha deciso quindi di fare chiarezza pubblicando una nota sulla storia di questo raro uccello in Italia. Questa specie è infatti una delle meno comuni del nostro paese, con solo 36 coppie nidificanti sul territorio nazionale, per lo più concentrate nel Sud Italia.
La cicogna nera è leggermente più piccola della cicogna bianca: può raggiungere i 95 cm di lunghezza e avere un’apertura alare di due metri o poco più. È riconoscibile per il piumaggio quasi interamente nero, fatta esclusione per il ventre ed alcune penne ascellari di colore bianco e becco, zampe e circolo oculare di colore rosso.
Il Comunicato del Gruppo Locale di Conservazione GLC 121 “SILA” segnala come ultimo avvistamento quello di quattro esemplari a oltre 1.300 m sul livello del mare, nel cuore dell’altipiano calabrese.
I monitoraggi circa l’attività riproduttiva della specie, fatti su tutto il territorio nazionale nel 2022, hanno confermato che le coppie nidificanti sono passate dalle 28 del 2021 a ben 36, il numero più alto registrato finora e in lenta ma costante crescita. Secondo i dati pubblicati dal GL.I.Ci.Ne (Gruppo di Lavoro Italiano sulla Cicogna Nera), le nuove coppie sono state rinvenute in Lazio, Molise, Basilicata e Calabria, dove, sull’altipiano della Sila nell’Appennino calabro, è possibile osservare la splendida cicogna nera in ogni periodo dell’anno, da circa sette anni. La specie, prima, era esclusivamente migratrice ma adesso, per quanto sia comunque rara da avvistare, è diventata svernante, nidificante e in rari casi stanziale. In passato, per il territorio silano non era noto né lo svernamento né la nidificazione.
Ad occuparsi della raccolta dati sulla cicogna nera in Calabria è stato Gianluca Congi, coordinatore del GLC LIPU Sila e vicepresidente della Società Ornitologica Italiana, che negli anni, ha pubblicato diversi studi sulla specie, anche grazie ad una fitta rete di collaboratori (cittadini, agricoltori, naturalisti, birdwatcher, operatori di vigilanza, etc.) che hanno contribuito a segnalare gli avvistamenti, i nidi e le potenziali minacce per gli esemplari e il loro habitat. Le attività di monitoraggio e studio si sono concentrate soprattutto tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, un’area di oltre 150.000 ettari, dove il GLC si è premurato di non svelare mai né il luogo di svernamento né soprattutto quello di nidificazione.
Lo scorso giugno, sono state avvistate quattro cicogne nere, due adulti e due subadulti, a circa 1300 m slm nel cuore della Sila; nel mese di ottobre ne sono state avvistate ben 16 nell’area della Riserva della Biosfera, mentre a settembre ne erano state localizzate altre 7 nel Parco Nazionale della Sila. Quest’anno è stata rilevata la presenza di individui adulti in almeno tre diversi comprensori silani, molto distanti l’uno dall’altro, anche se non vi è la certezza che non siano individui erratici o comunque provenienti da altri siti riproduttivi, poiché è difficile localizzare immediatamente i nidi.
GLC LIPU SILA ha fatto sapere che continueranno con le attività a tutela e studio di questa meravigliosa specie, nell’interesse della tutela della biodiversità del massiccio silano.