La Regione Campania ha convocato un tavolo tecnico per discutere dall'entrata in vigore delle nuove linee guida per la registrazione dei cani in anagrafe. Dopo il terremoto scoppiato all'interno della comunità di volontari all'indomani del primo giorno della nuova procedura, la Regione ha individuato nella consigliera Roberta Gaeta la persona che farà da ponte tra le istituzioni e le associazioni che si occupano degli animali vaganti sul territorio in qualità di Referente dei Diritti Animali per la Regione Campania.
«Mai come in questo momento è necessario unire le forze e cercare possibili soluzioni per affrontare le criticità che in questo momento si stanno vivendo – dichiara Gaeta a Kodami – Non è semplice né scontato mettere insieme le diverse esigenze, ed è proprio per questo che serve uno sforzo da parte di tutti. Il nostro impegno da una parte è teso a conciliare l’esigenza di contrastare i traffici illeciti e le irregolarità adeguandoci ai sistemi di monitoraggio che anche l’Europa ci chiede, dall'altra parte è volto a tutelare tante associazioni e volontari che accanto alle istituzioni possono continuare a svolgere un grande lavoro».
Al centro del caos scoppiato nel mondo animalista ci sono la Legge Regionale 29 dicembre 2022, n. 18, e le linee guida inviate alle Asl lo scorso marzo dalla Direzione veterinaria regionale. Le nuove indicazioni emanate in Campania sono state pensate per scoraggiare il traffico illecito di cani di razza e accogliere le disposizioni europee in materia di tracciabilità degli animali, contenute nel Regolamento 2016/429, ma per le realtà che si occupano di animali sul territorio queste regole andranno a penalizzare il lavoro del Terzo settore e anche il benessere degli animali.
Con il fine di garantire la tracciabilità, le linee guida favoriscono la convergenza sui canili comunali di una mole di animali che comprende sia quelli vaganti che quelli di famiglia. La nuova procedura infatti porta subito il cane a entrare nella macchina pubblica. I volontari sono tenuti a portare il cane vagante al canile sanitario dell'Asl, e a lasciarlo lì fino al trasferimento al canile di destinazione, una struttura comunale o convenzionata. In alternativa, i volontari iscritti ad associazioni accreditate possono ottenere l'affido temporaneo del cane per 30 giorni, e fino a un massimo di 3 cani, come è emerso dai chiarimenti inviati dalla Regione alla consigliera Gaeta.
Si tratta di una prassi che, secondo i volontari, rischia di paralizzare la rete ormai collaudata che concretamente gestisce il randagismo in Campania. Ciò è avvenuto sino ad ora con grande sollievo dei Comuni, che con l'ingresso dei cani delle loro strutture vedrebbero lievitare i costi legati al mantenimento. Adesso, invece, ogni cane vagante sarà intestato al Sindaco.
A mandare in tilt i volontari è stata anche la confusione con la quale è stato comunicato il cambio di regime, e la superficialità con cui è stato applicato dagli operatori di alcune Asl. Proprio al fine di riportare il dialogo, e la chiarezza comunicativa, tra territorio e Regione è stato istituito il tavolo di cui Gaeta è referente.