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6 Dicembre 2022
16:59

Nuova vita per detenuti e animali: rinnovato il progetto sull’isola carcere di Gorgona

La nuova direzione carceraria presente a Gorgona ha firmato il protocollo d'intesa per proseguire le attività di reinserimento sociale con i detenuti dell'isola carcere. Il progetto proseguirà con il supporto della Lav, dell'associazione DoReMiao e con la Cooperativa Sociale Collecoop.

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È stato ufficialmente rinnovato il progetto che offre una seconda possibilità alle persone e agli animali di Gorgona, l’ultima isola carcere d'Italia. Gorgona si trova nell’arcipelago toscano ed è conosciuta come “l’isola dei diritti”, perché lì i detenuti non passano le loro giornate chiusi in una cella ma all’aperto, prendendosi cura degli animali.

«È un sogno che si realizza: unire giustizia per animali con la giustizia sociale», è il commento a Kodami del presidente della Lav, Gianluca Felicetti, tra i promotori del progetto.

Kodami è stato sull'isola per raccontare le vite di persone e animali attraverso la realizzazione del progetto "Isola fenice" volto al reinserimento sociale che vede protagonisti animali e detenuti. A partire dal Secondo Dopoguerra sull'isola era stato creato un macello e si era dato il via a una serie di attività zootecniche legate alla produzione casearia. All'interno del sistema carcerario i detenuti si occupavano dell'allevamento delle capre e delle mucche facendole nascere, portandole al pascolo, e infine accompagnandole alla morte. Una routine rimasta invariata fino alla chiusura del macello.

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Un'istanza arrivata proprio dai detenuti, i quali stanchi di condurre gli animali al macello avevano fatto partire una richiesta di grazia per gli animali dell'isola che ha coinvolto prima i detenuti di Gorgona e poi la società civile attraverso una petizione popolare firmata, tra gli altri, anche da scrittori come Erri De Luca e Susanna Tamaro, e costituzionalisti come Stefano Rodotà. A partire dal 2020 l'azienda agricola del carcere non ha più ospitato animali a scopo alimentare. Per le capre, le mucche, i maiali e i conigli di Gorgona è iniziata così una nuova vita. La maggior parte di loro è stata trasferita nei rifugi della Penisola, mentre una piccola parte è rimasta per partecipare alle attività di rieducazione dei detenuti.

Attività che continueranno per volontà della nuova direzione carceraria attraverso il protocollo d'intesa firmato dalla Casa Circondariale, dalla Lav e dalla Cooperativa Sociale Collecoop, con il supporto dell'associazione DoReMiao.

«Siamo doppiamente soddisfatti – aggiunge Felicetti – perché questa firma significa prosecuzione di un progetto che in 3 anni ha salvato quasi 600 animali a Gorgona altrimenti destinati alla produzione zootecnica e alla morte. Inoltre abbiamo coinvolto cooperativa sociale locale del Livornese Collecoop, già protagonista di progetti di inclusione lavorativa per persone in condizioni di necessità».

Collecoop è il nuovo partner di un progetto unico nel panorama italiano e internazionale. La cooperativa si occuperà di prendere in carico i detenuti che lavorano con animali, spiega il Presidente della Lav: «Si tratta di una chance in più per il reinserimento sociale dopo il carcere».

Proseguirà così da parte dell'Amministrazione penitenziaria e della Lav l'impegno alla non riproduzione degli animali, al non utilizzo per produzioni e macellazioni, alla presa in carico e al trasferimento in luoghi scelti dall’associazione di parte degli animali per far diminuire costi all'Amministrazione, impatto degli animali sull'isola e permettere così di ridurre il numero degli stessi a Gorgona, rendendo il facilmente gestibile per le attività di accudimento e relazione.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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