È stato un vero e proprio travaglio quello di una cagna simil Pitbull genovese, che mercoledì ha dato alla luce nove cuccioli e se li è visti strappare subito dopo il parto. Una persona ha messo i neonati in un borsone e li ha abbandonati in strada, in una via del quartiere Foce. Ritrovati da una signora di passaggio, i fratellini sono stati portati prima in una clinica e poi affidati a due balie indicate dal Canile Municipale di Genova.
Ma dopo un giorno di separazione, ieri il risvolto inaspettato: una pattuglia della polizia locale tutta al femminile, composta da una ispettrice e due agenti, ha scovato il loro umano e si è subito mossa per far ricongiungere la mamma con i suoi piccoli.
Le vigilesse hanno passato al setaccio le registrazioni delle telecamere di video sorveglianza cittadine e ascoltato decine di testimoni intorno alla zona dell’abbandono. Oltre alla necessità di trovare chi aveva compiuto il reato, le agenti hanno compreso che era necessario riavvicinare la madre ai cuccioli per permetterle l'allattamento nelle prime ore di vita, fondamentale per la loro sopravvivenza. Grazie al riscontro delle immagini, la pattuglia è riuscita ad individuare l’autore del gesto che è stato portato in Questura per l'identificazione.
Con la collaborazione dei veterinari della Asl3, il cane è stato accompagnato dalla Croce Gialla al canile dove ha ritrovato i suoi cuccioli. L'uomo invece è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per il reato di abbandono previsto dall'art. 727 del Codice Penale, e che prevede anche sanzioni economiche da 1000 a 10mila euro, e per l'art. 10bis del Testo Unico dell'Immigrazione perché non in regola con i documenti di soggiorno. E' stato anche sanzionato per la mancata iscrizione all'anagrafe canina e dunque per l'assenza del microchip.
A Genova la piaga degli abbandoni è aperta e dolorosa, e sono quasi sempre cani simil Pitbull a essere lasciati. Su 120 cani ospitati dal canile 90 sono Pitbull, anzi con l’arrivo di questa mamma e dei suoi 9 cuccioli, ecco raggiunto il centinaio. L'altra percentuale che salta all'occhio è quella dei cuccioli lasciati in strada, buttati nella spazzatura o fatti trovare in scatoloni: un 20% nel capoluogo ligure. Il fatto più recente risale a fine marzo, quando cinque cuccioli erano stati buttati nella spazzatura e, nonostante il tempestivo recupero da parte delle guardie zoofile e il trasporto in clinica, sono morti tutti nel giro di 24 ore per la separazione dalla mamma.
Anche i piccolini ritrovati ieri sono a rischio vita, la speranza è che il ricongiungimento con la madre sia stato abbastanza veloce, come spiega la dottoressa veterinaria Eva Fonti, membro del Comitato scientifico di Kodami: «I cuccioli possono morire per complicazioni avutesi durante il parto, per problematiche congenite alla nascita, ma anche per ipotermia ( abbassamento della temperatura ) che li rende disvitali, o al contrario temperature troppo alte con disidratazione».
Per i cucciolini della Foce fiato sospeso dunque per i prossimi giorni:«La mortalità nelle prime 2 settimane di vita può purtroppo raggiungere anche il 30%, soprattutto se agiscono su loro fattori ambientali che possono esporli ad infezioni. Altri importanti fattori sono l’ipoglicemia, la sindrome da latte tossico e la sindrome da deperimento del cucciolo, quest’ultima è una evenienza abbastanza frequente la cui eziologia non è ancora nota ma sembra essere legata a più cofattori come infezioni da escherichia, brucella o streptococco insieme ad un deperimento progressivo».