La meteorologa Katarzyna Kudłacz conduce le sue ricerche a Hornsund, una stazione polare appartenente alla Polonia situata sul fiordo di Hornsund dell'isola di Spitsbergen, nell'arcipelago delle isole Svalbard, in Norvegia.
Insieme ai suoi colleghi, vive e studia in uno dei luoghi più estremi, isolati e inospitali della Terra. Ma come Kudłacz ha scoperto, non si è mai davvero soli.
La scorsa settimana il team di ricerca era impegnato a preparare la colazione, quando la donna ha notato un'ombra di dimensioni notevoli far capolino da una finestra vicina: «L'incontro è stato piuttosto inusuale… erano orsi e stavano guardando l'interno della stazione con grande curiosità − ha raccontato Kudłacz a The Dodo − Si trattava di una madre insieme ai suoi due cuccioli. Ho immediatamente allertato l'intera stazione».
L'intero team non ha avuto bisogno del caffè per svegliarsi quella mattina: è bastata la sorpresa generata dalla visita della famigliola di curiosi orsi polari.
Nell'area, ovviamente, ne vivono molti eppure non è così usuale che si avvicinino tanto alle stazioni metereoloche. «È importante ricordare che si tratta di animali selvatici e che bisogna mantenere una certa distanza per la nostra sicurezza ma soprattutto per la loro», ha confermato Kudłacz.
Così, usando alcuni oggetti tutto il team ha cominciato a fare un gran baccano spingendo la famiglia di orsi ad allontanarsi. Un'esperienza unica che in pochi potranno fare nella propria vita e che di sicuro il team della stazione meteorologica non dimenticherà facilmente.
L'orso polare è la specie iconica simbolo degli impatti della crisi climatica sulla biodiversità. Sul Pianeta restano poco meno di 30mila orsi polari divisi in 19 sotto popolazioni.
Purtroppo, le previsioni per il futuro prossimo sono drammatiche: gli scienziati stimano che, se lo scenario rimanesse invariato, la specie potrebbe vedere la propria popolazione totale ridotta di 1/3 nei prossimi 30 anni, e potrebbe addirittura estinguersi in natura entro la fine del secolo.
Per far fronte a questa emergenza, una nuova tecnologia, il DNA Ambientale, sta cominciando a essere utilizzata dal WWF per monitorare gli orsi polari dell’Artico, nel tentativo di aumentare la conoscenza delle 20 popolazioni di polari oggi esistenti malgrado i cambiamenti climatici che, giorno dopo giorno, stanno letteralmente sciogliendo il loro habitat.