Non vuole far partorire la cagna con un parto cesareo, lasciandola morire tra i dolori lancinanti. Per questa ragione il Tribunale cantonale di Zurigo ha condannato una 35enne a sette mesi di detenzione per maltrattamento di animali. La donna, secondo quanto appurato, aveva importato illegalmente in Svizzera la sua Bouledogue francese direttamente dalla Croazia.
In primo grado il tribunale distrettuale di Bülach l’aveva prosciolta perché le cause della morte sarebbero state poco chiare. In secondo grado, invece, la situazione si è ribaltata (con la pena che, comunque, le è stata sospesa). Secondo quanto è stato ricostruito nelle ultime ore di vita della Bouledogue, la donna aveva chiamato il veterinario che le aveva consigliato di portarla in una clinica. Lei, per non pagare dai 2mila ai 3mila franchi (dai 1.800 ai 2.700 euro) per un parto cesareo d’urgenza, ha scelto di aspettare. La cagna per circa 30 ore è rimasta in agonia e poi è morta.
Quella dei Bouledogue francesi è una razza con molti problemi di salute: le femmine hanno un bacino stretto e i cuccioli hanno una testa troppo grande. A confermare questa difficoltà fisica è Laura Arena, veterinaria e componente del comitato scientifico di Kodami. «Sono animali che hanno già altri problemi: a causa della brachicefalia possono avere disturbi respiratori e infiammazioni agli occhi».
«Un pet mate, quando acquista un animale di questa razza, deve essere consapevole che può avere una serie di complicazioni – spiega l'esperta – ma deve essere cosciente delle spese in più che dovrà affrontare con il veterinario. Molte volte i compagni umani non lo sanno. Sono razze che devono ricevere una supervisione costante da parte del medico».
«Di solito – conclude Laura Arena – sono animali che non si riproducono in maniera naturale ma con una inseminazione artificiale. Ci sono dei casi in cui la cagna può rimanere gravida in maniera non desiderata ma in questi casi vanno seguiti attentamente, anche con ecografie regolari per vedere la crescita del cucciolo e stabilire una data per il parto cesareo».