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15 Marzo 2022
17:23

Non una, ma quattro specie di cobra reale: lo dice uno studio

Secondo un recente studio genetico di un team internazionale, non esisterebbe un'unica specie di cobra reale, come ritenuto fino ad ora, ma ben quattro diverse.

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Il cobra reale non è un'unica specie, ma una "famiglia reale" di quattro specie diverse. Lo afferma una recente ricerca scientifica portata avanti da un team internazionale, che conferma quanto precedentemente ipotizzato da numerosi erpetologi.

Da tempo in effetti gli esperti avevano riscontrato grandi differenze morfologiche e comportamentali tra le varie popolazioni della specie, distribuite in un territorio immenso e ricco di barriere naturali come la catena himalayana ed i numerosi tratti di mare che circondano le isole del sud-est asiatico. Ed è proprio l'isolamento geografico uno dei motori principali che nel corso di innumerevoli generazioni porta alla nascita di nuove specie.

La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di antidoti più efficaci per il trattamento dei morsi di serpente in tutta l'Asia orientale e meridionale. I risultati sono stati pubblicati su ScienceDirect.

Quattro specie diverse di cobra reale

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Il cobra reale (Ophiophagus hannah) è uno dei serpenti serpenti più velenosi, più famosi e più grandi al mondo, superando mediamente i tre metri di lunghezza e arrivando eccezionalmente a sfiorare i sei metri. È diffuso in tutta l'Asia centro meridionale, un territorio immenso per un animale strisciante, ed infatti molte popolazioni risultano molto diverse tra loro.

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Distribuzione del cobra reale

Ad esempio i cobra reali adulti in Thailandia hanno più di 70 bande bianco sporco che circondano i loro corpi, mentre quelli nelle Filippine ne hanno solo poche appena distinguibili. Ma ci sono variazioni anche nei comportamenti riproduttivi. La femmina del cobra reale è l'unico serpente che costruisce nidi per le sue uova, cosa non da poco per una creatura senza arti. Alcune mamme però si prodigano più di altre: le femmine del Ghati occidentale in India abbandonano le uova subito dopo aver fatto il nido, mentre quelle indocinesi custodiscono le uova nel nido fino a circa una settimana prima che si schiudano.

Seguendo questa idea, Gowri Shankar, erpetologo specializzato in cobra reali presso la Fondazione Kālinga, un'organizzazione no-profit indiana, e i suoi colleghi hanno identificato quattro lignaggi geneticamente unici di cobra reale.

In attesa dei nomi scientifici dei serpenti, che devono ancora essere approvati dalla Commissione internazionale per la nomenclatura zoologica, gli scienziati hanno identificato le nuove specie per regione: "Western Ghats" (India sudoccidentale), "Indocinesi"(India orientale e Cina), "Indomalesi" (Indonesia e Malesia) e "dell'isola di Luzon" (Filippine).

Il DNA degli individui selvatici, combinato con la nuova tecnologia in grado di analizzare esemplari museali gravemente degradati, hanno finalmente prodotto abbastanza materiale genetico per consentire agli scienziati di identificare correttamente le specie aggiuntive.

Per raggiungere questo obbiettivo sono stati necessari anni e anni di intrepide campagne di raccolta dati nelle foreste pluviali tropicali, catturando serpenti velenosissimi. Un lavoro di certo non semplice o esente da rischi: «Se fosse una rana, se fosse una tartaruga, sarebbe stato più facile», commenta Shankar a proposito del loro lavoro, «Il cobra reale è una storia diversa».

Quando viene disturbato, un cobra reale può alzare la parte anteriore del corpo all'altezza degli occhi ed allargare le nervature del capo, un chiarissimo segnale di pericolo. Se il fastidio continua non esita a mordere l'avversario: un solo morso può fornire abbastanza veleno per uccidere un elefante indiano.

Shankar dice di essere una delle poche persone sopravvissute a un morso di cobra reale, una fortuna che attribuisce alla piccola quantità di veleno iniettata dal serpente. L'esperienza lo ha anche motivato a trovare un trattamento più mirato per i morsi di cobra reale.

Un antidoto ancora più efficace

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Uno dei risvolti pratici del lavoro di identificazione delle quattro linee è proprio quello di produrre antidoti specie-specifici molto più efficaci di quelli attualmente in uso. Il veleno del cobra reale è un potente "cocktail" costituito da citotossine e neurotossine, comprese le alfa-neurotossine e le "Three-finger toxin" ed altri componenti con effetti cardiotossici. Un individuo adulto può fornire fino a 420 mg di veleno per morso.

Le tossine colpiscono il sistema nervoso centrale della vittima, provocando dolore intenso, visione offuscata, vertigini, sonnolenza e infine paralisi. Se l'avvelenamento è grave, progredisce in un collasso cardiovascolare e la vittima cade in coma. La morte segue presto a causa di insufficienza respiratoria. La persona colpita può morire entro 30 minuti dall'avvelenamento se non viene prontamente somministrato l'antidoto generico.

Il più diffuso è prodotto dalla Croce Rossa Thaliandese, ma non è sempre efficace contro i morsi di cobra reale in varie parti dell'areale del serpente, a causa delle differenze di composizione del veleno riscontrabili nelle varie popolazioni.

Proteggere il re

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Il cobra è un simbolo ricorrente delle antiche culture asiatiche

Inoltre, aggiunge Shankar, l'identificazione delle nuove specie potrebbe aumentare gli sforzi di conservazione di questi serpenti, che stanno diminuendo nel loro areale a causa della deforestazione e dell'urbanizzazione. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) elenca il cobra reale come vulnerabile all'estinzione.

Alla luce dei risultati, la IUCN prevede di rivalutare lo stato di conservazione del cobra reale, afferma Philip Bowles, coordinatore della Snake and Lizard Red List Authority dell'organizzazione.

Nell'India rurale, molti indù venerano il cobra reale, ma altrove il serpente è disprezzato e perseguitato fino all'uccisione. I cobra reali sono generalmente timidi e, se una persona si trova faccia a faccia con uno di loro, le sue dimensioni formidabili  sono più che sufficienti per prevenire qualsiasi conflitto. La sua presenza invece aiuta a controllare molte altre specie di serpenti velenosi di cui si nutre, che senza il loro predatore naturale potrebbero aumentare a dismisura. Le vittime umane più frequenti sono invece i bracconieri in cerca della loro pelle e di altre parti del corpo per la medicina cinese.

I conservazionisti sono preoccupati per il futuro di alcuni dei cobra reali, soprattutto per quelli dell'isola di Luzon: la loro popolazione non è nota, ma Shankar afferma che è probabilmente piccola e vulnerabile ad essere spazzata via da gravi disastri naturali, come un terremoto e uno tsunami, molto comuni nella regione. «Un altro tsunami e questa specie a Luzon potrebbe estinguersi in pochi anni», dice Shankar. «Non lo avremmo saputo senza la conoscenza di questi lignaggi specifici».

Nel frattempo, Shankar e colleghi non hanno terminato la ricerca di altre specie di cobra reale, e pensano che potrebbe essercene almeno un'altra in Indonesia. «Per me il cobra reale è un serpente maestoso», dice l'erpetologo «Me ne sono innamorato».

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