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11 Luglio 2022
13:16

Non esistono serpenti “domestici”: 8 specie tra le più vendute e perché non dovremmo toglierle dal loro ambiente naturale

I serpenti sono animali selvatici mai domesticati dall'uomo e, nonostante debbano rimanere in natura, c'è chi li costringe in teche e terrari. Conoscere la loro etologia e il loro ambiente naturale può servire a generare una cultura diversa e sensibilizzare a non implementare il mercato della compravendita.

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Nonostante non sia più così raro trovare persone che hanno in casa un serpente, parlare di serpenti domestici è un controsenso: i serpenti non sono mai stati domesticati dall'uomo e tutte le specie sono da considerarsi selvatiche.

Questo significa che non sono animali particolarmente abituati a stare a contatto con gli esseri umani, specialmente per tempi prolungati, ma seguono principalmente il proprio istinto che li vuole predatori solitari e schivi.

Questi rettili sono parte fondamentale della catena alimentare e sottrarli dagli ecosistemi significherebbe togliere un tassello importante che provoca uno squilibrio considerevole. La rimozione di un predatore, infatti, influenza il numero di prede presenti in un habitat che, a loro volta, apportano considerevoli cambiamenti alla vegetazione.

Nonostante i serpenti debbano rimanere in natura, dunque, c'è chi li costringe in teche e terrari e, proprio come per gli animali realmente domestici, ci sono alcune specie che sono più comunemente comprate e facili da trovare nei negozi di animali o alle fiere.

Basta, del resto, leggere a seguire la descrizione delle specie che maggiormente si sono diffuse nelle case degli esseri umani per capire quanto danno provochiamo a questi animali e all'ecosistema in generale prelevandoli dai loro territori. La loro vita è in libertà e nel loro ambiente e dunque l'invito è proprio questo attraverso il nostro articolo: conosceteli, scoprite le loro caratteristiche e il loro comportamento e guardateli in un documentario se siete appassionati da questi animali.

Del resto, proprio a coloro che ne sono attratti dovrebbe a maggior ragione interessare la loro tutela e aiutarci a promuovere una cultura consapevole del rispetto e della preservazione del loro benessere.

Pitone moluro

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Pitone moluro, foto di Pratik Jain tramite Wikimedia Commons

Detto anche pitone delle rocce indiano (Python molurus) è originario dell'Asia e può arrivare a 6,4 metri di lunghezza e pesare 91 chili. Solitamente si nutre di piccoli mammiferi, ma non disdegna anche pesci, uccelli e giovani coccodrilli.

È solitamente lento nei movimenti, sono timidi e raramente cercano di attaccare, a meno che non si sentano in pericolo. La locomozione è insolita poiché, invece di muoversi ondeggiando come gli altri serpenti, questi pitoni di muovono in linea retta, alternando movimenti verticali delle costole. Sono anche ottimi nuotatori e si sento a loro agio in acqua, tanto da poter restare completamente immersi per molti minuti se necessario.

Pitone di Children

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Pitone di Children, foto di Matt tramite Wikimedia Commons

Questo pitone (Antaresia childreni) è una specie di serpente non velenoso, anche lui appartenente alla famiglia Pythonidae, come il precedente. La specie prende il nome da John George Children, zoologo britannico del 1800 che per primo descrisse la specie. È un animale notturno che si trova nella parte settentrionale dell'Australia e generalmente è possibile trovarlo a terra, anche se spesso si arrampica sugli alberi.

Di solito cresce fino a circa 1 metro di lunghezza, è tipicamente di colore bruno-rossastro con molte macchie più scure, soprattutto sugli esemplari più giovani. Si nutre soprattutto di piccoli mammiferi e uccelli, e come gli altri pitoni, stringe la preda fra le sue spire prima di inghiottirla intera.

Boa constrictor

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Boa constrictor, foto di Pavel Ševela tramite Wikimedia Commons

Il Boa constrictor, è un grande serpente non velenoso molto comune fra gli allevatori di rettili. È molto diffuso nell'America del Sud, così come in alcune isole dei Caraibi. Può raggiungere anche una lunghezza di 4 metri a seconda della qualità dell'habitat e della disponibilità di prede e presenta un evidente dimorfismo sessuale, con femmine generalmente più grandi sia in lunghezza che in circonferenza rispetto ai maschi.

Anche questi animali, come il pitone di Children, sono notturni, ma è anche possibile vederli crogiolarsi al sole durante il giorno quando le temperature della notte sono troppo basse e hanno bisogno di far risalire la temperatura corporea rapidamente. I giovani boa possono arrampicarsi su alberi e arbusti per nutrirsi di roditori e uccelli, tuttavia, diventano per lo più terrestri man mano che aumentano di peso.

Serpente africano mangiatore di uova

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Serpente mangiatore di uova africano che ha appena ingoiato un uovo intero, foto di Benutzer tramite Wikimedia Commons

Con serpente africano mangiatore di uova ci si riferisce comunemente a serpenti del genere Dasypeltis. Sono serpenti non velenosi diffusi nelle regioni meridionali e equatoriali dell’Africa, nel Senegal e nel nord del Sudan, fino all'Africa del Sud.

Devono il loro nome alla loro dieta caratteristica che si basa principalmente sulle uova. Non appena trova un uovo delle giuste dimensioni lo afferra tra le fauci e lo punta a terra, così da spingerlo oltre le mascelle per iniziare a ingoiarlo intero. Le pareti laterali della bocca e della gola, durante questo processo, si dilatano enormemente, e le scaglie che ricoprono questa parte del corpo si aprono a ventaglio.

Serpe del grano

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Serpe del grano, foto di Mike Wesemann tramite Wikimedia Commons

Ecco un altro serpente non velenoso, la serpe del grano (Pantherophis guttatus), molto diffuso negli Stati Uniti d'America. Apparentemente somiglia al serpente testa di rame (Agkistrodon contortrix) che è velenoso e per questo viene erroneamente ucciso. Non bisogna farsi trarre in inganno: la serpe del grano non è velenosa ed è piuttosto innocua.

Questi animali, oltre ad essere molto belli, sono anche utili all'uomo. Il loro nome, infatti, deriva dal fatto che spesso possono trovarsi nei granai delle fattorie in cerca di succulenti roditori per cibarsi, aiutando quindi, a tenere sotto controllo le popolazioni di questi mammiferi infestanti che spesso danneggiano le colture e diffondono malattie.

Boa delle sabbie keniano

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Boa delle sabbie, foto di Viki tramite Wikimedia Commons

Questo è un piccolo boide (Gongylophis colubrinus) diffuso in tutto il corno d’Africa fino al Kenia, con diverse sottospecie anche in Africa centrale e settentrionale. Il corpo, tozzo e muscoloso con la testa conica e con la scaglia apicale del muso allargata e cornea, è perfetto per scavare creando piccole fosse dove passa gran parte del tempo.

Proprio per questo motivo viene chiamato così: boa delle sabbie. Si sotterra nella sabbia in attesa di percepire delle vibrazioni prodotte dal movimento in superficie dalle sue potenziali prede. Calata la notte, poi, salgono in superficie e cacciano attivamente. L'animale non supera il metro di lunghezza ed è relativa facile mantenerlo, motivo per cui è una specie molto diffusa fra gli allevatori di rettili in erba.

Serpente muso di porco occidentale

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Serpente muso di porco, foto di Dawson tramite Wikimedia Commons

Questo piccolo serpente (Heterodon nasicus) è endemico del Nord America e ad attirare di più l'attenzione è sicuramente il suo nome. Infatti, presenta una scaglia modificata sulla punta del muso, dura e appuntita, perfetta per scavare.

Può raggiungere massimo una lunghezza di 60 centimetri e, a un occhio poco esperto, potrebbe ricordare un serpente a sonagli. Nel corso dell'evoluzione di questo animale, infatti, è entrato in gioco un tipico adattamento chiamato mimetismo batesiano un particolare mimetismo in cui una specie innocua o poco dannosa, il serpente muso di porco in questo caso, ne imita una pericolosa, il serpente a sonagli, con lo scopo di tenere lontano eventuali predatori.

Serpente dei ratti

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Il serpente dei ratti (Pantherophis obsoletus) è originario dell'America centrale e non è raro trovarlo di giorno a crogiolarsi al sole in una prateria, magari vicino ad affioramenti rocciosi. L'habitat che preferisce di più, però, sono le aree boschive, soprattutto le quercete. Questo perché i serpenti dei ratti, oltre ad essere eccellenti nuotatori, amano arrampicarsi e trascorrono molto tempo sugli alberi in cerca di piccoli mammiferi e uccelli di cui nutrirsi.

Durante l'inverno va in letargo in tane condivise, spesso con altri serpenti e quando sono spaventati sono soliti bloccarsi e raggomitolarsi. Anche loro presentano una sorta di mimetismo poiché, se seriamente minacciati, possono far vibrare la coda, proprio come un serpente a sonagli. Sono addirittura in grado di produrre un liquido maleodorante che rilasciano sui predatori in caso vengano catturati.

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