Un post sull'account ufficiale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise mette fine a una notizia che anche Kodami aveva ripreso intervistando direttamente il direttore Luciano Sammarone. Il lupo che era stato trovato senza vita e che, a dire dello stesso parco, poteva essere stato vittima di un colpo di fucile, è invece morto a seguito di «molteplici lesioni riportate dopo un'aggressione da conspecifici».
Lo stesso Sammarone aveva manifestato un grande turbamento rispetto a quello che sembrava, anche secondo una loro iniziale valutazione nella quale però avevano da subito precisato che doveva essere confermata o smentita dalle necessarie analisi post mortem, un'esecuzione avvenuta con un'arma da fuoco: «Bisognerà attendere gli esiti della necroscopia e scoprire con che arma sia avvenuto il reato -aveva dichiarato sulle nostre pagine – Contiamo inoltre molto sul fatto che anche gli abitanti del posto, compresi i contadini più anziani, reputino l'uccisione del lupo un gesto ignobile e se dovessero essere loro a scoprire che il colpevole fa parte della comunità, questa persona verrebbe sicuramente isolata da tutti i concittadini».
L'esito della necroscopia sul lupo trovato morto nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
«Ad un primo controllo, le uniche due lesioni visibili esternamente erano due grossi fori, posti in maniera tale da apparire come l'entrata e l'uscita di un solo colpo di arma da fuoco. Solamente con l'aiuto della necroscopia è stato possibile accertare la presenza di molteplici lesioni politraumatiche concentrate sotto il collo dell'animale e non visibili dall’esterno ed in superficie, lesioni coerenti con un'aggressione di canidi, sgombrando così il campo da una prima ipotesi (tale l’avevamo considerata) tutt’altro che confortante per le innumerevoli ripercussioni». Continua così il lungo post sulla pagina ufficiale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. Lo stesso Sammarone ha aggiunto di suo pugno un ulteriore valutazione di quanto accaduto, mettendo in evidenza il sollievo di poter di nuovo sottolineare come già aveva detto nell'intervista su Kodami l'ottimo rapporto tra la cittadinanza e gli animali della zona: «Seppure la morte di un animale è sempre da considerarsi un triste accaduto, il referto ci ha rincuorato molto perché significa che il rapporto tra le popolazioni locali e la fauna del Parco è saldo ed è sano. Di questo siamo orgogliosi e colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro, tra cui anche molti amministratori locali, che hanno espresso sentimenti di preoccupazione rispetto all'ipotesi di uccisione per arma da fuoco».