«È assolutamente necessario far circolare queste informazioni ovunque»: inizia così il post che nei giorni scorsi ha iniziato a circolare sulle bacheche di Facebook accompagnato da un’allarmante foto che ritrae un ginocchio molto gonfio e arrossato, al cui centro spicca un piccolo puntino rosso. Il post, condiviso e inviato sotto forma di appello di pubblica utilità, parla molto vagamente di «un nuovo tipo di puntura di zanzara che provoca una grave infezione», che se non diagnosticata in tempo «potrebbe causare la morte».
«Ieri una ragazzina è stata punta da una zanzara, niente di straordinario finché non si è accorta che il suo ginocchio era gonfio, rosso e caldo – si legge nel post – Oggi Deanna era assonnata e riusciva a malapena a tenere la testa alta. Così la sua famiglia l'ha portata al pronto soccorso dove hanno scoperto che c'era un nuovo tipo di puntura di zanzara che provoca una grave infezione. Se avessero aspettato ancora un po', l'affetto sarebbe arrivato nel suo sangue e avrebbe causato la sua morte. Si prega di non ignorare le punture di zanzara se si nota che diventano gonfie o arrossate, specialmente nei bambini». Poi la formula che quasi sempre si utilizza per “agganciare” le persone sui social e spingerle a condividere anche informazioni non verificate o allarmanti: «Prenditi 3 secondi per condividere puoi salvare una vita».
Cosa c’è di sbagliato, in questo post? Riassumendo, praticamente tutto. Si tratta infatti di una storia che non ha alcun fondamento, né di natura scientifica né di reale accadimento nella realtà. Il racconto è privo di riferimenti temporali – non si sa quando la ragazzina sarebbe stata punta da questa nuova e pericolosa specie di zanzara – e di luogo, perché non viene indicato dove la ragazzina protagonista sarebbe stata punta (e infatti tra i commenti piovuti sulle bacheche di chi ha condiviso in molti chiedono, allarmati, dove sia successo). La fotografia che dovrebbe testimoniare la veridicità del racconto ritrae soltanto la gamba di “Deanna” – un nome di matrice anglofona, decisamente raro in Italia – e non c’è alcun elemento che possa corroborare quanto riferito. E se è vero che la gamba in questione si presenta gonfia e arrossata, non c’è alcun modo di accertare se questo dipenda da una reazione a una puntura di zanzara (men che meno "nuova) o di qualsiasi altro insetto, né di verificare a cosa sia realmente collegato il gonfiore e l’arrossamento.
Il puntino rosso che viene identificato come puntura di zanzara potrebbe insomma essere qualsiasi cosa, anche se presenta alcune caratteristiche che potrebbero ricondurlo non proprio a una zanzara, quanto a un pappatacio, detto anche flebotomo. Si tratta di un dittero simile alla zanzara, ma molto più piccolo, diffuso nei paesi tropicali, sub-tropicali e nell’area mediterranea. La sua puntura spesso non si avverte, il fastidio subentra dopo che il flebotomo ha effettuato il pasto e si noterà una zona arrossata, di forma circolare con una puntura rossa al centro. Tutta l’area si potrà presentare rilevata e pruriginosa, fino a creare un eritema diffuso. È la femmina, infatti, a nutrirsi di sangue, liberando una sostanza dalla saliva del suo apparato boccale che stimola nell’ospite una reazione immunomediata con il rilascio di istamina, motivo per cui, appunto, la zona si presenta arrossata, pruriginosa e con un rigonfiamento o una eruzione cutanea.
Anche se la puntura di “Deanna” assomiglia a quella di un pappatacio, non è comunque possibile affermarlo con certezza alla luce dei pochissimi elementi diffusi, e fatte queste premesse è facile intuire come sia dannoso, e non certamente utile, diffondere un appello di questo genere con toni allarmistici senza avere riscontri di veridicità di quanto accaduto: il rischio è generare una psicosi sulla base di informazioni non corrette. Parlando di zanzare, inoltre, è vero che alcune specie sono particolarmente pericolose, come la Aedes aegypti, originaria dell'Africa e diffusa nelle zone tropicali, e portatrice di malattie come dengue, chikungunya, febbre gialla e della malattia Zika, mentre le zanzare anopheline possono trasmettere la malaria, ma parlare di “nuovo tipo di puntura” e di “grave infezione” senza fondamento è rischioso, oltre che scorretto.
I canali ufficiali per informarsi su nuove specie di zanzara o su malattie che potrebbero trasmettere sono quelli istituzionali, primo tra tutti il Ministero della Salute, e gli unici titolati a diagnosticare infezioni da puntura di zanzara sono esperti medici. Va da sé, ovviamente, che in caso di reazione inusuale a una puntura di insetto, soprattutto in presenza di sintomi come prurito generalizzato, gonfiore del viso, delle labbra, delle palpebre o della lingua, difficoltà respiratorie o respiro sibilante, dolore addominale, nausea o vomito, palpitazioni cardiache o svenimento, è necessario sottoporsi immediatamente a controllo medico.
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