Non c’è molta differenza tra l’amore fra due esseri umani e l’amicizia fra due scimpanzé maschi

Una delle domande più interessanti per quanto concerne la nostra specie riguarda l’origine evolutiva dei meccanismi che permettono la formazione dei legami di coppia fra due partner sessuali.

Se guardiamo alle specie di animali più vicine a noi, scimpanzé e bonobo, scopriamo come in questi animali così simili a noi per moltissimi aspetti comportamentali in realtà il legame di coppia all’interno della sfera riproduttiva, quindi in diadi costituiti tipicamente da maschi e femmine, si viene a formare molto raramente.

Questo ha portato a pensare come i meccanismi che permettono l’insorgenza di un legame di coppia basato su una componente affettiva e sentimentale fra due individui umani si siano evoluti successivamente alla separazione della nostra storia evolutiva con la loro e come dunque gli stessi siano assenti nei nostri parenti più prossimi.

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In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Evolutionary Anthropology, il professore di antropologia Aaron Sandel ha proposto di riconsiderare quest’ipotesi evolutiva alla luce delle innumerevoli informazioni ottenute durante più di una decina d’anni di dati raccolti sia nei suoi studi sia in molteplici altri riguardo la socialità degli scimpanzé, sostenendo come in realtà i legami di coppia si formino eccome in questa specie e sono anche basati su una componente affettiva ed emotiva, solamente non siamo stati bravi a identificarli perché vengono espressi in un contesto diverso da quello caratterizzato dalle interazioni sociali fra partner sessuali.

Gli scimpanzé infatti formano continuamente veri e propri legami di coppia costituiti da individui emotivamente e affettivamente legati fra loro, solo non nella sfera “sentimentale” (quindi fra due partner sessuali di sesso diverso) bensì nella sfera sociale riguardante le relazioni di amicizia fra individui maschi, quindi dello stesso sesso.

Infatti, se dovessimo analizzare i comportamenti e le caratteristiche alla base di una relazione sociale stabile e duratura fra due scimpanzé maschi ad esempio, potremmo notare tutta una serie di somiglianze con una relazione amorosa classica fra due partner nella nostra specie: dall’esperienza di interazioni affettive con l’esperienza di emozioni gratificanti come nel caso del grooming reciproco scambiato da due scimpanzé maschi molto legati fra loro, all’aiuto e ai comportamenti empatici e consolatori che possono essere forniti nel momento in cui uno dei due vive una condizione spiacevole, all’abbassamento dei livelli di stress dovuti anche solo alla vicinanza fisica del proprio amico, fino a comportamenti di gelosia che possono capitare nel momento in cui uno scimpanzé becca il proprio compagno a scambiare del grooming con un altro individuo.

Pertanto, nella nostra specie e negli scimpanzé le esperienze, i meccanismi e le caratteristiche che formano i legami di coppia sono potenzialmente sovrapponibili anche se varia il contesto in cui essi emergono, fra partner sessuali nel nostro caso e fra individui maschi, quindi dello stesso sesso, nel caso degli scimpanzé.

Anzi, dato che negli scimpanzé sono le amicizie forti e durature fra maschi a formare legami di coppia in misura prevalente rispetto a legami affettivi fra maschi e femmine questo potrebbe significare come nel nostro percorso evolutivo ciò che ha permesso l’emergenza e l’evoluzione dei meccanismi alla base del fenomeno dell’amore fra due individui derivi direttamente da ciò che ne causa l’amicizia fra individui dello stesso sesso negli scimpanzé.

In altri termini, secondo quest’ipotesi i meccanismi biologici e cognitivi alla base della formazione dei legami sentimentali di coppia negli esseri umani potrebbero derivare dagli stessi meccanismi che permettono la formazione di un legame emotivo e affettivo fra “amici sociali” negli scimpanzé. Questi sarebbero serviti come base biologica e cognitiva che ha permesso l’espansione di tali capacità nella nostra specie verso la formazione di legami affettivi ed emozionali fra partner sessuali.

Lo stesso discorso si potrebbe applicare e confrontare con ciò che si osserva fra i bonobo, dove infatti le femmine formano fra di loro amicizie e dunque legami affettivi stabili e duraturi, con le stesse caratteristiche viste in precedenza per i legami di coppia fra scimpanzé maschi dello stesso sesso. Secondo l'ipotesi in questione dunque, anche in questa specie i legami di coppia esistono e si formerebbero non fra partner sessuali ma fra individui dello stesso sesso, in questo caso fra femmine.

Oltre a proporre una nuova prospettiva in relazione all’evoluzione dei meccanismi alla base del legame di coppia e quindi della monogamia nella nostra specie, questi risultati e le ipotesi che ne derivano ci mostrano come nelle specie di primati molto vicine a noi le esperienze sociali come l’amicizia conservino una componente emotiva ed affettiva che possono essere comparate per caratteristiche ad esperienze umane come l’amore che si può formare fra due partner, suggerendo come questi fenomeni non siano sicuramente una prerogativa umana e come gli stessi siano apparsi in tempi evolutivi che precedono la nostra specie mentre noi ne abbiamo solamente raccolto l’eredità biologica ed evolutiva.