«Il vostro albero di Natale potrebbe nascondere una brutta sorpresa: uova di mantide religiosa! Ecco come liberarsene». Probabilmente potreste aver letto qualcosa del genere in questi giorni su diverse testate italiane, con tanto di consigli allarmistici da parte di "esperti" su come fare per riconoscere e liberarsi delle sacche di uova di mantide religiosa. Ma esiste davvero questo rischio? Dobbiamo preoccuparci? Diciamolo subito, si tratta in realtà di una non notizia che, purtroppo, rispunta ogni anno nel periodo natalizio e che parte – come spesso accade – da un singolo caso accaduto all'estero e diventato poi virale sui social. Ma andiamo con ordine.
Tutto nasce nel 2017, quando un certo Daniel Reed che vive a Philadelphia pubblica una foto su Facebook. Nel post l'autore mostra una "falsa pigna" che ha trovato sul suo albero di Natale, spiegando che si tratta in realtà di uova di mantide religiosa e che il ramo va immediatamente reciso per essere portato fuori. La foto diventa presto virale e ad oggi ha raggiunto quasi 200mila condivisioni, finisce così su diversi tabloid e media all'estero e poi su numerose testate italiane, che ogni anno la ripubblicano in occasione del Natale.
La "falsa pigna" che secondo alcuni potrebbe trarre in inganno è in realtà un'ooteca (e non un nido), un contenitore che può contenere mediamente 60-70 uova ma che può ospitarne in certi casi anche 200. È inizialmente schiumosa e viene deposta dalle femmine solitamente tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, ma si schiude – in condizioni ambientali normali – all'inizio della primavera successiva. Dall'ooteca fuoriescono poi tante microscopiche mantidi già formate chiamate neanidi, che infine diventando adulte dopo una serie di mute verso l'inizio dell'estate.
Ma quindi possiamo davvero trovarci la casa invasa da tante microscopiche mantidi? Assolutamente no, perché per quanto un evento del genere non si possa chiaramente escludere del tutto, è altamente improbabile – se non quasi impossibile – che accada, non è in alcun modo legata all'albero di Natale e in ogni caso non merita di certo così tanta rilevanza a livello mediatico. Innanzitutto, le mantidi italiane non vivono solitamente sugli alberi, soprattutto sugli abeti. Questi insetti frequentano perlopiù prati, giardini e incolti assolati e scelgono solitamente substrati solidi in luoghi altrettanto caldi e soleggiati dove lasciare la propria ooteca.
È più facile quindi trovarle su staccionate, rocce, capanni, pareti o al massimo su cataste di legno, ma in ogni caso, anche qualora dovesse capitare di portarne qualcuna dentro casa – cosa che, ribadiamo, è già difficile normalmente figuriamoci in circostanze così specifiche attraverso un albero di Natale – non c'è alcun motivo per allarmarsi. Ammettiamo per un istante che accada e che dovesse capitare di portare dentro casa un'opteca di mantide. Ammettiamo, inoltre, che le condizioni di temperature e umidità favoriscano una schiusa precoce, c'è da preoccuparsi?
Le mantidi religiose (Mantis religiosa), da adulte, sono insetti assolutamente innocui sia per l'uomo che per gli animali domestici. Non sono velenose o pericolose in alcun modo né per cani né per gatti, per cui non costituiscono una minaccia per nessuno, nemmeno per le piante o qualsiasi oggetto in casa, visto che mangiano solo altri insetti. Se prendiamo poi una neanide – cioè una mantide appena nata – avremo di fronte un insetto minuscolo grande al massimo 5 millimetri. Il suo grado di pericolosità potremmo quindi tranquillamente paragonarlo a quello di una coccinella, tuttavia non sembrano esserci in giro articoli sensazionalistici sull'eventualità di trovarne una o più in casa.
Articoli allarmistici e acchiappaclick come questi non fanno altro che diffondere disinformazione e allarmismo assolutamente inutile. Si tratta, quindi, dell'ennesimo episodio di cattiva informazione diffusa con troppo leggerezza e senza necessarie verifiche, cosa che purtroppo vediamo fin troppo spesso quando si tratta di animali e biodiversità. Potrà forse sembrare un'esagerazione, ma notizie come queste – che fanno leva sulla scarsissima sensibilità e cultura naturalistica di una parte del nostro Paese – non fanno altro che alimentare paure e conflitti con la fauna selvatica, mandando in fumo il lavoro di chi invece promuove una corretta informazione finalizzata alla convivenza.
Sono gli stessi meccanismi che contribuiscono a diffondere paure infondate verso lupi, orsi, ragni, serpenti e altri animali. False paure, contro cui gli esperti e chi si occupa di promuovere una comunicazione corretta e moderata, combatte ogni giorno faticando per promuovere invece una vera cultura consapevole legata agli animali selvatici. No, non dobbiamo fare attenzione ai nidi di mantide religiosa sull'albero di Natale, ma piuttosto dovremmo preoccuparci del fatto che siamo nel bel mezzo di una grande estinzione di massa causata da noi umani e della scarsa attenzione che alcuni media rivolgono verso queste tematiche.